Vesuvio

Ho realizzato questo mini cartone , mentre "sbariavo" in rete. Ho pensato che dal cratere del vesuvio invece di uscire la lava , uscissero note musicali. E' più che altro un augurio per il riscatto della mia città, che potrebbe ricominciare proprio dalla musica, che in questo periodo è poco rappresentata in Italia e nel resto del mondo.
Nick
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sabato 9 febbraio 2008

Vai Mò 30 anni dopo

Ecco una notizia davvero interessante che farà felici gli appassionati del Pino Daniele dei tempi d'oro. Nick

«E riformo la band con cui ho inziato»

vaimo08-corriereDue foto. Con gli stessi personaggi e un mucchio di tempo trascorso tra il primo e il secondo scatto. «E io sono l’ unico ad avere i capelli bianchi», sorride Pino Daniele dopo essere riuscito finalmente a «sottrarsi» ai flash. «Il fatto è che a me non va di fare la star», spiega Pino mentre afferra la sua chitarra e si avvia verso l’ usc ita dello studio fotografico. Pose, obbiettivi, luci, effetti speciali: niente di più distante dal «mascalzone latino». Ma questa volta il gioco vale la candela perché il messaggio alla gente deve arrivare forte e chiaro: Pino Daniele torna a suonare con quel gruppo che nel lontano 1981 radunò in piazza del Plebiscito, a Napoli, circa duecentomila persone. Succederà a luglio, allo stadio San Paolo, con il concerto «Vai mo’ 2008» (dopo il 10 febbraio sarà attivo un omonimo sito internet). Ma non è tutto qui: insieme con Tullio De Piscopo, Tony Esposito, James Senese, Rino Zurzolo e Joe Amoruso, l’ «uomo in blues» è tornato in sala per registrare tre cd con il meglio della sua storia musicale: da «Terra mia» a «Che Dio ti benedica», da «Napule è» a «Yes I know my way», da «’ Na tazzulella ‘ e cafè» a «’ O scarrafone». L’ album (nei negozi a maggio, ma anticipato da un singolo in radio da aprile) conterrà quattro inediti (anche in napoletano) e inoltre vedrà la collaborazione di Al Di Meola e Chiara Civello. Titolo del cofanetto? «”Ricomincio da 30″». Chiaro riferimento a… «Massimo Troisi. Quest’ anno festeggio trent’ anni di carriera e voglio dedicarli al mio amico». Scusi, ma quando cantava «Je so’ pazzo» era una sorta di outing? «Perché?». Ma come, per anni ha detto che la stagione del «neapolitan power» era finita, che non avrebbe avuto più senso tornare con il vecchio gruppo (colpa anche di attriti e dissapori), che non aveva più voglia di comporre in napoletano… E adesso? «Allora sì, so’ pazzo». Meno sinteticamente? «Mi piace l’ idea di fare qualcosa di positivo, di rimescolare un po’ le carte, di ripercorrere la mia storia e dimostrare che si possono mettere in piedi eventi che non hanno nulla a che vedere con il marketing». Però sarà difficile tenere alla larga l’ effetto nostalgia. «Se qualcuno sentirà questo sentimento, libero di provarlo. A me quest’ operazione serve a ben altro». Si può dire? «Certo. Innanzi tutto a darmi la forza di non abbassare mai la guardia. E poi ho una gran voglia di lasciare ai miei figli, soprattutto ai tre più piccoli, qualcosa di importante». Già, perché loro non hanno l’ età per ricordarsi del papà che riempiva piazza del Plebiscito con il suo supergruppo. E vivendo a Roma, sanno poco anche di Napoli… «Ecco, tra un po’ arriva la domanda sulla monnezza». Impossibile non fargliela: lei è napoletano e già trent’ anni fa cantava «Napule è ‘ na carta sporca e nisciuno se ne importa». «Aver composto quella canzone non è mica un vanto. Sarebbe stato più bello scrivere “Napule è ‘ na carta dorata…”». Resta il fatto che la città è sull’ orlo del collasso. «Ma io che posso fare! Sono solo un musicista. Se qualcuno mi dicesse: “Pino, se vai a suonare gratis in piazza del Plebiscito per una settimana di seguito risolviamo il problema”, pinoanni80non ci penserei su due volte e mi precipiterei a Napoli». È vero, lei può fare ben poco per il disastro dell’ immondizia, però altri avrebbero potuto evitare questo scempio. «Alt, non incominciamo con la storia che la colpa è di Bassolino o della Iervolino». Allora di chi è? «Io so solo che i commissari che si sono avvicendati sono stati nominati sia da Berlusconi che da Prodi. E poi in questa vicenda non va dimenticato un particolare importante: le persone che protestavano per la realizzazione degli inceneritori sono le stesse che oggi si vedono in tv che si oppongono alla riapertura delle discariche. Basta fare due conti…». Qual è la cosa che più detesta di Napoli? «La scarsa volontà dei napoletani di aiutarsi tra di loro e l’ incapacità di ribellarsi in modo costruttivo allo stato delle cose: non ho mai amato gli arruffapopoli o quelli che danno la colpa al destino». Se la sente di dare un giudizio sul governo che è andato a casa? «Il fatto è che non mi riconosco più in questa sinistra». Che fa, sterza a destra? «Questo è impossibile, perché le mie radici non le abbandono. Di certo non mi sento un comunista. Mi definirei un socialista che non guarda più ai partiti ma alle persone». E in questo momento chi le piace? «Bobo Craxi. Ogni tanto ci vediamo, è un grande intenditore di musica. Lo vedrei bene come ministro della cultura». Torniamo al suo mestiere: cos’ è che le ha fatto venir voglia di tornare a scrivere in napoletano? «Il nuovo film di Alessandro Siani, La seconda volta non si scorda mai, di cui ho scritto la colonna sonora. Alessandro è bravo, e anche Elisabetta Canalis che recita con lui non sfigura». Siani le ricorda Troisi? «Purtroppo il paragone sarà la sua croce, ma lui deve guardare avanti». Perché tiene tanto alla sua fama di antipatico? Scherzando con il pubblico, lo ha ribadito anche durante un suo recente concerto al teatro Smeraldo di Milano. «Un po’ perché è il mio carattere, e un po’ perché ho sempre combattuto lo stereotipo del napoletano fanfarone e simpatico a tutti i costi». C’ è un brano che non è mai presente nei suoi show, «T’ aggia vede’ morta» (Ti devo vedere morta): come mai? «Il testo è di Massimo (Troisi, ndr). Ricordo perfettamente che eravamo in macchina e lui buttò giù le parole. Non riesco proprio a cantarlo, la malinconia mi strozzerebbe le parole in gola».

Grande notizia per i fan del Pinotto


Pino Daniele e il ritorno del supergruppo

Un triplo album con 50 brani

Quattro inediti, ospite Di Meola

Il 2 luglio lo show al San Paolo

De Piscopo e «l’intesa ritrovata»

«In un momento come questo, volevo fare una cosa per la mia città, volevo dire ai napoletani: io sto cca, dove sono sempre stato, con voi. Non sono un politico, ma un musicante, che altro potevo fare se non suonare con dei grandi musicisti napoletani?». È il nero a metà in persona a confermare la notizia anticipata da «Il Mattino». Pino Daniele ha ritrovato il suo supergruppo, la migliore formazione messa in campo dalla musica italiana: Tullio De Piscopo alla batteria, Tony Esposito alle percussioni, James Senese al sax, Rino Zurzolo al basso e Joe Amoruso alle tastiere. Le prime session hanno fatto faville, promettono amarcord e nuove meraviglie.

Pino & JamesPino ha appena superato la boa dei primi trent’anni di carriera (il 45 «Che calore» uscì nel ’76, il primo lp «Terra mia» l’anno successivo) e ha deciso di celebrare l’anniversario con un cofanetto antologico di tre cd in uscita a maggio. «Il titolo è un omaggio, forse anche scontato, a Troisi: ”Ricomincio da 30”. Massimo mi manca, ci sarebbe voluto il suo sorriso amaro, la sua capacità di sdrammatizzare per raccontare questi giorni amari e balordi, la nostra povera Napoli, la nostra povera Italia. Mi viene il Battiato di ”Povera patria”», commenta il cantautore.

«Ricomincio da 30» uscirà in maggio, anticipato dal primo singolo, atteso nelle radio ad aprile: è un pezzo dedicato alla storia di Pino e dei suoi amici ritrovati in cui torna lo slang anglo-partenopeo dei tempi d’oro, «Anema e core» il titolo provvisorissimo. Altri tre gli inediti in scaletta, cinquanta in tutto i pezzi da far entrare nel box edito dalla Sony Bmg, tra versioni storiche e nuove, registrate con i ritrovati «uomini in blues». Daniele ha chiesto a De Piscopo e agli altri mascalzoni latini di rileggere alcune perle del suo primo periodo, quello precedente al supergruppo e al capolavoro «Vai mò» del 1981, per evitare l’overdose di nostalgia canaglia. «Putesse essere allero», «Napule è», «Chiove», «Chi tene ’o mare», «Je so’ pazzo» e «I say ’i sto cca» nePino & Tulliolle registrazioni nello studio romano di via di Ripetta rivivono con le spazzole di De Piscopo e il contrabbasso di Zurzolo a tessere un’atmosfera da jam acustica. Il sassofono rovente di Senese, i tamburi esotici di Esposito, le tastiere liquide di Amoruso moltiplicano colori, ritmo e armonie, lasciando pregustare l’evento unico in programma al San Paolo, probabilmente il 2 luglio: venerdì sono in programma i primi sopralluoghi nello stadio napoletano con i tecnici per le necessarie autorizzazioni. Si parte dall’idea di utilizzare una sola curva, ma potrebbe essere troppo poco per l’attesa dei fan: basta dare un’occhiata ai siti non ufficali (quello doc, www.vaimo2008.it, sarà on line da domenica) per rendersi conto delle aspettative. Anche senza aggiungere il richiamo di eventuali ospiti internazionali: si è fatto il nome di Carlos Santana. A Natale un dvd potrebbe documentare il tutto.

Tra gli ospiti annunciati del disco la chitarra di Al Di Meola («Appocundria») e la voce jazzy di Chiara Civello, nella track list anche «Viento», «Terra mia», «Resta resta cu’mme», «Quando», «’Na tazzulella ’e cafè», «Yes I know my way», «Anna verrà», «A me me piace ’o blues», «’O scarrafone», «Che dio ti benedica»: le prossime sedute di registrazioni stabiliranno quali nelle versioni originali e quali riarrangiate da Pino con gli antichi compari.

Sembrano sopite le antiche ferite che portarono allo scioglimento della magnifica all star band made in Naples che toccò l’apice il 19 settembre 1981 davanti ai 200.000 di stadiopiazza del Plebiscito. «Ci siamo ritrovati come se nulla fosse successo», racconta Tullio De Piscopo: «Certo, le incomprensioni, la ruggine, gli errori ci sono stati, ma il feeling, per citare una canzone di Pino, quello non se ne va». L’operazione «Vai mò 2008» è scattata. Intanto in libreria è arrivato «Fortunato. Vita, morte e nessun miracolo di un tarallaro napoletano» (Pironti), in cui Massimo Andrei racconta la vita del più celebre tarallaro partenopeo. Il mascalzone latino gli dedicò uno dei pezzi dell’lp d’esordio, quello che faceva: «Fortunato tene ’a robba bella, ’nzogna, ’nzogna». «Era una bella faccia antica, di quella Napoli che non c’è più», ricorda Daniele. Ma almeno la Napoli-carta sporca di sempre ha ritrovato il suo cantore e gli uomini in blues.

di Federico Vacalebre


Azioni

martedì 5 febbraio 2008

Biografia Francesco Bruno


Chitarrista e compositore di grande talento ed eclettismo, ha al suo attivo sette album come solista: ‘Interface’, ‘1989 Time Sharing’, ‘El Lugar’, nel quale Richie Havens compare come coautore ed interprete, ‘Ouarzazate’ edito dalla Compagnia Nuove Yndie, ‘Matarièh’ del ’99, Jamila, progetto realizzato nel marzo’02 da Francesco Bruno ed il manifesto a sostegno di Emergency, con la partecipazione del gruppo Agricantus ed il nuovo Huacapù.

Da gli anni 70 ad oggi Francesco Bruno compie un lungo percorso musicale iniziando a collaborare nel ‘74 con la formazione di jazz elettrico Kaleidon del pianista Stefano Sabatini e l’ ensemble del percussionista Tony Esposito con il quale nel ‘76 partecipa al Festival Jazz di Montreux e suona con il trombettista americano
Don Cherry.

Negli anni 80 ha inizio una lunga e fortunata collaborazione con la cantante Teresa De Sio per la quale Francesco Bruno compone brani di grande successo divenuti degli “ever green” come
‘Voglia e turnà’, ‘Pianoforte e voce’, ‘Marzo’ e collabora anche a fianco di Brian Eno.

Negli stessi anni, prende vita con Roberto Gatto, Karl Potter, Stefano Sabatini e Francesco Puglisi
la formazione Fusion All Star, occasione per pensare anche ad un proprio progetto personale, desiderio che si concretizza nel 1987 con la realizzazione di un proprio gruppo ed un primo album come leader. La formazione di esordio è un trio, con il bassista Cesare Chiodo ed il batterista Lanfranco Fornari. La band partecipa nel 1987 con successo al tour di Alan Holdsworth e Stanley Clarke e si esibisce presentando l’ album “Interface” nella storica serata, nell’ambito di Umbria Jazz, che vede come protagonisti Sting e Gil Evans davanti ad un pubblico di oltre 30.000 persone, partecipa inoltre all’ XI Ballantine Jazz Festival di Roma rappresentando l’Italia in un cast internazionale che vede artisti quali Paco De Lucia e John Mc Laughlin.

Francesco si esibisce dal vivo più volte nello storico programma televisivo RAI di Renzo Arbore DOC, presentando anche il secondo album “1989 Time Sharing” e ospitando anche come guest star il vocalist Gegè Telesforo

Nel 1995 l’incontro con una delle più belle voci del rock internazionale, quella del cantante e compositore Richie Haven , una vera legenda della musica americana, dalla cui collaborazione nasce “El Lugar”, album pubblicato anche all’estero dalla etichetta inglese Prestige.
Francesco, nel ’96, sarà anche in tour in Francia con lo stesso Haven come guest star.

Nel 1997 ‘Ouarzazate’ edito dalla Compagnia Nuove Yndie vede invece la collaborazione con il vocalist marocchino Noure-Eddine e la contaminazione con le sonorità etniche del bacino del mediterraneo

‘Matarièh’ del ’ 99, Jamila, progetto realizzato nel marzo’02 da Francesco Bruno ed il manifesto a sostegno di Emergency, con la partecipazione del gruppo Agricantus ed il nuovo Huacapù, segnano tappe fondamentali del progetto musicale di Francesco Bruno, in una direzione sempre più volta alla ricerca di una dimensione in cui interagiscono in perfetta armonia linguaggi ed esperienze musicali differenti.

Con un’ intensa attività di concerti in Italia e all’estero dal 1987 ad oggi, Francesco Bruno guadagna unanimi consensi di pubblico e critica. Nelle varie formazioni dell’ ensemble si alternano nel corso degli anni alcuni tra i migliori musicisti della scena musicale Italiana tra i quali : Agostino Marangolo, Roberto Gatto, Arnaldo Vacca, Daniele Sepe, Pierpaolo Principato, Pino Iodice, Danilo Rea, Enzo Pietropaoli, Pippo Matino, Joseph Lepore, Ernesto Vitolo, Gigi De Rienzo, Robert Fix.

Tra il 2000 ed il 2004 Francesco Bruno è protagonista di importanti Festival internazionali tra i quali:
“Open Europe Festival” di Berlino,
” Wolfsburg Jazz”, “Festival della Medina” di Tunisi” "Fiesta" in Roma, dove si esibisce anche come special guest a fianco della cantante Migdalia Echevarria, vera legenda della musica tradizionale Cubana.

Nel luglio 2005 Francesco presenta il progetto multimediale Huacapù in molti festival Italiani tra i quali : Villa CelimontanaJazz, Jazz & WineMontalcino, Ventotene Jazz, Ai confini del Sud.

Nel 2006 partecipa al Festival Internazionale delle Letterature a fianco degli scrittori Erri De Luca e Javier Cercas e l’attore Valerio Mastrandrea.

Nello stesso anno si esibisce al Teatro Traiano di Civitavecchia e realizza un dvd live del concerto “Huacapù Tour”, spettacolo multimediale sull’America Latina che a settembre 2007 viene presentato con grande successo anche in Francia al Festival di Bourges.

Discografia:

Francesco Bruno:

‘Huacapù’
‘Jamila’
‘Matarièh’
‘Ouarzazate’
‘El Lugar’
‘1989 Time Sharing’
‘Interface’

con Teresa De Sio:

’Sulla Terra sulla luna’
‘Teresa De Sio’
‘Tre’
‘Africana’

con Tony Esposito:

’Processione sul mare’
’Procession of the Hierophants’
’La banda del sole’

con Edoardo Bennato:

"La Torre di Babele”

Dalla Ferrovia a Piazza Carlo III . By Nick

La Notte Della Taranta

La notte della taranta

A cura di Velardiniello

Pubblicato il 01/08/2005

La notte della taranta dal 12 al 27 agosto, musica popolare, pizziche e tarante in tutti i comuni della Grecia Salentina. Quest'anno il "Maestro Concertatore" sara' Ambrogio Sparagna che ha selezionato una sessantina di musicisti.

foto intervento

REGIONE PUGLIA
PROVINCIA DI LECCE
UNIONE DEI COMUNI DELLA GRECIA SALENTINA
ISTITUTO DIEGO CARPITELLA

La Notte della Taranta da 12 al 27 agosto

Grecìa Salentina, Puglia



Torna ad agosto 2005 il più grande festival dedicato al recupero della pizzica salentina, la Notte della Taranta, giunto alla sua ottava edizione e in programma dal 12 al 27 agosto nei comuni della Grecìa Salentina.
Il festival è un progetto della Provincia di Lecce, dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell’Istituto Diego Carpitella realizzato con la partecipazione della Regione Puglia. La produzione e l’ufficio stampa sono curati da Princigalli Produzioni.

Il progetto del concertone finale
Si conferma per l’edizione 2005 della grande Notte in programma il 27 agosto come sempre nel piazzale degli Agostiniani a Melpignano (Le), il ruolo di Ambrogio Sparagna come "maestro concertatore" e la presenza dell’ Orchestra Popolare La Notte della Taranta, che ospiterà anche quest’anno alcuni dei nomi più importanti delle musica italiana, invitati a confrontarsi con la tradizione. Lo spettacolo, partendo dalle Terre del Salento e da un omaggio alla storia della riproposta del canto popolare italiano ripercorrerà modi e forme espressive del patrimonio etnomusicale di tutta Italia che, nella pur grande varietà di espressioni regionali, sono comuni alla storia e alla cultura delle tradizioni popolari.
In questa grande avventura l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta sarà accompagnata da alcuni preziosi testimoni e compagni di viaggio: da Giovanna Marini, principale protagonista dell’indimenticabile Bella Ciao, a Francesco De Gregori, "principe" dei cantautori italiani; da Piero Pelù, grande personaggio del rock italiano alla straordinaria presenza dell’attrice Sonia Bergamasco. A ricongiungere idealmente il profondo nord con il profondo sud del Paese il cantastorie comasco Davide Van de Sfroos e i salentini Sud Sound System, audaci sperimentatori di linguaggi musicali tra tradizione e innovazione.

ORCHESTRA POPOLARE LA NOTTE DELLA TARANTA
L'Orchestra è nata nel 2004 sulla base di quello che nelle precedenti edizioni del festival (dal 1998) era l'Ensemble La Notte della Taranta, una ventina fra i migliori musicisti di pizzica di tutto il Salento. Dalle audizioni dirette da
Ambrogio Sparagna e organizzate su tutto il territorio regionale pugliese ha preso vita quella che oggi è l'orchestra, una sessantina di musicisti che nella loro compagine rappresentano un formidabile strumento di promozione culturale.
Nuovo epicentro culturale, luogo privilegiato attraverso cui realizzare modalità creative ed esecutive che sperimentano linguaggi poetici rielaborando antichi repertori, l'orchestra ha per protagonisti gli strumenti tipici della nostra tradizione musicale (organetti, tamburelli, zampogne, mandolini, violini, chitarre battenti, ciaramelle) organizzati tra loro mediante specifiche sezioni in relazione alle loro funzioni.
In questo organico alcuni strumenti, come ad esempio gli organetti, assumono grande importanza in quanto sono in grado di assolvere simultaneamente a funzioni melodiche, armoniche e ritmiche. Altri invece, come i tamburelli, riescono a riprodurre una ricchezza poliritmica di assoluto valore.
Centrali in questo sistema sono le voci, che riproducono il principio in uso nella cultura di tradizione orale dell'egemonia della parola cantata, riproponendo così il tratto costitutivo della tradizione musicale italiana secondo cui è la parola che "comanda" e la musica ha la funzione di rafforzare il suo potere comunicativo.


La diretta via satellite
Per il quarto anno consecutivo il concertone sarà trasmesso in diretta televisiva Tele Rama, televisione del gruppo mixer media fortemente radicata nel territorio salentino.
Attraverso il canale satellitare Puglia Channel, (bouquet sky canale 844) l'evento sarà trasmesso in tutto Italia e in tutti i Paesi d'Europa e del bacino del Mediterraneo.
Un'altra rete formata da oltre 100 emittenti locali italiane e straniere (come l'emittente greca e l'emittente albanese che già lo scorso anno trasmisero l'evento) consentirà la visione del concerto su tutto il territorio nazionale.
In molte piazze italiane, soprattutto nelle località costiere, i maxi schermi allestiti dalle stesse tv locali trasformeranno la piazza di Melpignano in una piazza globale.
Saranno i giornalisti di Trnews a raccontare in diretta la lunga notte di Melpignano dal tramonto del 27 agosto sino all'alba del giorno dopo con un'imponente apparato tecnico-organizzativo: due fly e 20 operatori di ripresa. E per tutte le domeniche d'estate, aspettando il concertone del 27 agosto prossimo, Tele Rama, su richiesta dei telespettatori italiani e stranieri, riproporrà i concerti del 2002, 2003 e 2004.
Il festival
Prima di arrivare al concertone finale del 27 agosto, l'intero festival prevede 13 concerti distribuiti in altrettanti comuni della Grecìa Salentina lungo un arco di 15 giorni a partire dal 12 agosto.
Come ogni anno saranno ospiti alcuni dei gruppi più rappresentativi della scena della pizzica da Officina Zoè, Zimbarie, Ghetonia, ai Nidi D'arac, Arakne Mediterranea, Uccio Aloisi Gruppu; dal Canzoniere Grecanico Salentino ai Menamenamò e Alla Bua, accanto ad alcuni tra i più interessanti gruppi emergenti.
Il percorso tracciato quest'anno propone un viaggio sonoro che dal Salento risalirà lungo tutta la penisola per puntare lo sguardo verso l'area dei Balcani. Si farà tappa nella Bassa Murgia con Mario Salvi e i maestri dell'organetto di Villa Castelli, in provincia di Brindisi. Si incontrerà la Sicilia con i fratelli Mancuso in un progetto speciale con Giancarlo Parisi e la tradizione partenopea con E- Zezi in un progetto speciale con Kumenei, un gruppo emergente della scena locale. Si arriverà inoltre sino alla musica di frontiera dell'est e della Mittleuropa (Zuf de Zur) incontrando la tradizione balcanica con i Fanfare Ciocarlia.
I concerti sono tutti ad ingresso libero.
Informazioni 0836 43.40.56; email mediateca@comune.melpignano.le.it
Il sito in corso di riallestimento è www.lanottedellataranta.it

LA STORIA DEL FESTIVAL

La Notte della Taranta è il più grande festival musicale dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali che vanno dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica.
La "pizzica" è la musica che scandiva l'antico rituale di cura dal morso immaginario della tarantola, il pericoloso ragno velenoso. La tradizione vuole che per liberare la vittima, di solito una donna, si suonassero incessantemente i tamburelli a ritmo vorticoso finché non veniva sciolta dall'incantesimo. Al suono dei tamburelli si accompagnava un ballo ossessivo e ripetitivo, che contribuiva ad esaurire il veleno. Altre varianti della pizzica tarantata sono il ballo del corteggiamento tra uomo e donna e la "danza dei coltelli" anche detta "pizzica a scherma".
L'ossessione del ritmo nella musica e nella danza sopravvivono ancora oggi e ne sono interpreti alcuni tra i migliori musicisti salentini che, nell'omonimo festival, incontrano i più importanti nomi della musica internazionale, diretti dai maestri concertatori che negli anni sono stati: Daniele Sepe (prima edizione 1998), Piero Milesi (maestro concertatore per due edizioni del festival, nel '99 e nel 2001), Joe Zawinul (2000), Vittorio Cosma (2002), Stewart Copeland (2003) e Ambrogio Sparagna (2004).
Nato nel 1998 su iniziativa dell'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell'Istituto Diego Carpitella, in questi sette anni il festival è cresciuto di dimensioni e prestigio culturale grazie anche all'intervento della Provincia di Lecce che dal 2001 è entrata a far parte degli enti che promuovono e organizzano La notte della Taranta. L'edizione 2005 sarà realizzata anche con il contributo della Regione Puglia
La produzione e l'ufficio stampa del festival sono curati da Princigalli Produzioni di Bari.

Ufficio stampa
Monica Filograno


La Notte della Taranta è un progetto della Provincia di Lecce, dell'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell'Istituto Diego Carpitella realizzato con la partecipazione della Regione Puglia.

La produzione e l'ufficio stampa sono curati da Princigalli Produzioni.


PRINCIGALLI PRODUZIONI
RESP. UFFICIO STAMPA: Monica Filograno
tel. + 39 080 555.99.87, mobile 348 60.56.481
stampa@princigalliproduzioni.it

Biografie Marco Zurzolo

ITOLI DI STUDIO
1) Diploma di Flauto, Conseguito presso il Conservatorio di Napoli San Pietro a
Majella
2) Diploma di Jazz, Conseguito presso il Conservatorio di Benevento


TITOLI ARTISTICO-CULTURALI E PROFESSIONALI

CD Composti e arrangiati da Marco Zurzolo
1) IN REALIZZAZION CD IN USCITA NEL 2005 EDIZIONI EGEA, con la partecipazione
del contrabbassista Mark Johnson,
2) “Pulcinella”, 2002, Edizioni EGEA,
3) “Napoli ventre del Sud”, 2001, Edizioni EGEA
4) “Ex-voto, 2000, Edizioni EGEA
5) “Zurzolo suona Viviani”, 2000
6) “Polvere di Napoli”, 1999, Ed. Polosud
7) “Lido Aurora”, 1995, Ed. Polosud
8) Compilation del Festival International de Jazz de Montreal, Canada contenente 1
brano di M. Zurzolo
9) Compilation del Festival Europe di Jazz di Atene, Grecia contenente 1 brano di M.
Zurzolo
10) Compilation della rivista World Music, contenente 1 brano di M. Zurzolo (10.000
copie)
11) Compilation EGEA, contenente 1 brano di M. Zurzolo (10.000 copie)
12) Compilation della Fête de la Musique, Parigi Francia contenente 1 brano di M.
Zurzolo
13) Compilatio Pomigliano Jazz 2001
14) “O’ corpo e’ Napule” Compilation contenente 1 brano di M. Zurzolo
15) “Inedito per Maria” Compilation contenente 1 brano di M. Zurzolo

Colonne Sonore Composte e arrangiate da Marco Zurzolo
2004 - Spettacolo Televisivo RAIUNO Sabato 2 puntate“Trash” di Enrico
Montesano
2003 - Fiction RAIUNO “Una Vita in regalo”, Regia T. Aristarco
2002 - spettacolo teatrale “Una relazione privata” per la regia di Luca Barbareschi, produzione Teatro Eliseo Roma
- Film “Il trasformista” per la regia di Luca Barbareschi, Ed. Raitrade.
1999 - cortometraggio “Una mattina di maggio” di Raffaele Esposito
- cortometraggio “Sbraineff” di Domenico Ciruzzi (premio per le migliori musiche originali del III Concorso del Video Creativo)
- Monologo “Little Peach” di Enzo Moscato
- spettacolo teatrale “La regina di Saba”
- spettacolo teatrale“Resurrezione” per la compagnia di Renato Carpentieri
- spettacolo teatrale “Riso Frizzante” di Tonino Taiuti.
1998 -. Film “Polvere di Napoli” per la regia di Antonio Capuano, protagonista Silvio Orlando (Premio qualità del Ministero della Cultura2000)
- Film di Nicola de Rinaldo “Il manoscritto di van Haecken”
- spettacolo teatrale “Trash” (2° edizione) di Enrico Montesano
1997 - spettacolo teatrale “Trash” (1° edizione)di Enrico Montesano
- dramma di Bertold Brecht “Vita di Galileo” per la regia di Michele Del Grosso
1995 - film di Antonio Capuano "Pianese Nunzio di anni 14” (parte delle musiche)

Tournée e Festival del Marco Zurzolo Ensemble
Dal 1995 i progetti composti ed arrangiati da Marco Zurzolo sono stati portati in tournèe in Italia ed al’’estero di seguito alcuni fra i più rappresentativi:

1999 Festa alla Musica, Parigi, Francia
2000 Umbria Jazz
2001 Opera House del Cairo e Biblioteca Alessandrina di Alessandria, Egitto
2001 Festival International de Jazz de Montreal (Canada) Segnalato fra i migliori concerti dai critici del “The Gazette” di Montreal
2001 Festival Pomigliano Jazz (ospite Don Moye)
2001 Umbria Jazz
2002 Gipfel du Jazz, Freiburg, Germania
2002 INNtoene Festival Jazz am Bauernhof, Diersbach Austria, (ospite Roul de Souza)
2002 Jazz in Parco, Nocera (SA) (Marco Zurzolo Ensenble con Art Ensemble of Chicago)
2003 Festival International de Jazz de Montreal, Canada
2003 Festival di Quebec, Canada
2003 Umbria Jazz, Trentennale
2003 Stanser Musiktage, Stans Svizzera
2003 Moods, Zurigo Svizzera
2003 Settimana della cultura Italiana a Belgrado, Yugoslavia
2003 3rd Euro Jazz Festiva, Atene, Grecia
2003 Settimana della cultura Italiana, Londra, Inghilterra
2004 Concerto Galleria Principe di Napoli con Ospite Mike Minieri
2004 25° edizione del Festival Internationale de Jazz di Montreal (Canada)
2004 Festival Umbria Jazz
2004 Ischia Jazz Weekend (sotto la direzione artistica di Umbria Jazz)
2004 Festival Pomigliano Jazz.
2004 Festival Perugia Classico collabora ad una spettacolo con David Riondino e Paolo Damiani
2004 Rassegna Estiva organizzata dal Conservatorio di Musica di Napoli San Pietro a Majella presso Villa Doria d’Angri


Concerti solistici, altre collaborazioni e varie
2000 RAI RADIO TRE trasmissione concerto Umbria Jazz
2002 Officium Defunctorum, Cristobal de Morales, arr. Per coro e Sax Soprano
Ensemble Vocale di Napoli, Dir. Antonio Spagnolo – Marco Zurzolo Sax Soprano
Duomo di Napoli, Duomo di Avellino
2002 Il CD Ex-Voto viene segnalato nella lista dei CD “impedibili” del Jazz dalla “Archambault” (unico artista italiano)
2003 Concerto per la pace, Teatro Mediterraneo Napoli:
Enrico Pierannunzi, piano, Don Moye, Batteria, Aldo Vigorito, contrabbasso, Maurizio Capone, Percussioni, Marco Zurzolo, Sax Alto, Renato Carpentieri, voce recitante
2003 RAIUNO Umbria Jazz03
2003 RAI RADIO TRE trasmissione concerto Umbria Jazz
2003 RAIUNO Trasmissione R. Arbore su Umbria Jazz, contenente 1 brano di M. Zurzolo
2003 Master Class di Sassofono per la rassegna Perugina Classico
2004 Concerto per l’Epifania, Chiesa di Santa Maria La Nova, Napoli. RAIUNO
2004 Direttore Artistico di rassegna Jazz organizzata per il Comune di Napoli, nell’ambito della Manifestazione “Mezzanotte nei Parchi”
2004 Per l’Associazione Pomigliano Jazz partecipa ad un progetto di gemellaggio culturale con la città di Bayamo in Cuba, selezionando musicisti cubani con cui verrà realizzato un progetto musicale fra il 2004 ed il 2005.

Sono stati scritti più di 100 articoli su Marco Zurzolo, alcuni fra questi:
Quotidiani:
Il Mattino
La Repubblica
Il Corriere della Sera
Il Messaggero
Riviste di settore:
Musica Jazz
Jazz it
Audio Review
All About Jazz (online)
Riviste Internazionali:
The Gazette (Montreal Canada)
Radio Magazine (Svizzera) gli dedica una copertina
JAM Jazz Ambassador Magazine (USA)

CD Collaborazioni

2) “Ferry Boat”, Pino Daniele
3) “Sabato Domenica e Lunedì”, Nino Buonocore
4) “La naturale incertezza del vivere”, Nino Buonocore
5) “Fuorlovado”, Rino Zurzolo
6) “Rua Catalana” Rino Zurzolo
7) “Penziere Mieie”, De Filippo Sinagra
8) “Senorita”, Pietra Montecorvino
9) “Ottantavogliadicantare, “Roberto Murolo”
10) “Pietra Montecorvino”, Pietra Montecorvino
11) “Mo’ vene” Peppe Barra
12) “Siente”, Eddie Napoli
13) “30° sulla strada”, Don Backy
14) “L’ufficio delle cose perdute” Gino Paoli
15) “Eugenio Bennato”, Eugenio Bennato
16) “900 auf Wiedersehen” Eugenio Bennato
17) „Frank Raya Band“ Prod. Zucchero
18) “I colori della mia vita” Angela Luce (arrangiamenti)

Collaborazioni Tournée e Trasmissioni televisive
Solomon Burkes (Tour in Inghilterra apertura concerti di Van Morrison, a Londra alla Royal Albert Hall)
Pino Daniele
Eugenio Bennato
Gino Paoli
Zucchero
Nino Buonocore
Chet Baker
Joe Heredia
Mia Martini
Roberto De Simone
Luca De Filippo
Enrico Montesano
Enzo Moscato
Luca Barbreschi
Peppe e Concetta Barra

Biografie Rino Zurzolo

Rino zurzolo, nato a Napoli nel 1958, si diploma in contrabbasso a pieni voti presso il conservatorio San Pietro a Majella conseguendo ben presto l’idoneità al concorso indetto dal teatro alla Scala di Milano. Si perfeziona con il maestro F. Petracchi nell’ambito dei corsi di perfezionamento in Fiesole e, contemporaneamente all’esperienza classica, porta avanti ricerche e progetti nel vasto mondo della musica jazz.

Nel 1984 fonda il gruppo “Rino Zurzolo Jazz da camera” con il quale sperimenta nuove sonorità che evidenziano il duplice aspetto classico e jazzistico della sua personalità musicale.

Nell’ambito classico svolge un attività altrettanto intensa: suona abitualmente con l’orchestra “A. Scarlatti” della RAI di Napoli. Come solista partecipa a numerosi spettacoli di Roberto De Simone.

Con R. Fabbriciani, C. Bruno, E. Fisk, T. De Piscopo suona nei più importanti teatri italiani.

Partecipa a numerose sedute di registrazione discografiche radio-televisive, a molti concerti con musicisti di rilievo nel panorama internazionale tra i quali: Gato Barbieri, Chet Baker, Bob Berg, Vladimir Denissenkov, don Cherry, Bill Cobham, Steve Gadd, Toots Thielemans, Trilok Gurtu, Ustad Nisha Khan, Nanà Vasconcellos.

Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti annovera dal 1990 in poi la vincita del referendum di “Guitar club” quale migliore contrabbassista.

Partecipa a moltissimi spettacoli e registrazioni discografiche di artisti italiani tra i quali: Giorgio Gaber, Mia Martini, Giorgia, Tullio De Piscopo, Enzo Gragnaniello, James Senese e Napoli centrale, Riccardo Zappa; per Roberto Murolo scrive una canzone “Tiempo“ contenuta nall’album “l’ Italia è bbella”.

Con Pino Daniele collabora sin dal primo disco seguendolo nelle sue più importanti tournèe in Italia e all’estero. Attualmente oltre alla partecipazione ai suoi ultimi album “medina”; “concerto”, ha suonato nel tour che ha visto la partecipazione di PinoDaniele, Ron, Fiorella Mannoia, Francesco De Gregori, partecipando anche al CD ed al DVD che ne è seguito.

Nel 1990 pubblica il suo primo album da solista “FUORLOVADO” che ottiene notevoli consensi da parte del pubblico e della critica.

Nel 1994 pubblica il suo secondo album “RUA CATALANA” che amplia le aspirazioni già presenti nel precedente disco con il contrabbasso al centro delle trame melodiche e armoniche.

É “ALCHIMUSA” l’ultimo lavoro pubblicato nel 1998 che riceve notevolissimi consensi da parte del pubblico e della critica tanto da guadagnare la prima pagina dell’inserto “MUSICA” di “LA REPUBBLICA” quale disco più interessante del panorama di musica strumentale.

Dal 1981 affianca alle sue attività quella di insegnante. Attualmente è docente di contrabbasso presso il Conservatorio di Benevento.

Pubblica nel 1996 il metodo per contrabbasso “tecnica a dita sciolte” dove esprime la sua tecnica innovativa, l’intima esperienza di musica totale.

Tiene numerosi stage sulla musica d’improvvisazione legata anche alla musicoterapia, nei Conservatori italiani.

Dal 2000 ricomincia a collaborare con Pino Daniele partecipando ai dischi “MEDINA“; “CONCERTO”; “P.DANIELE - F.DE GREGORI - F.MANNOIA - RON in tour” e seguendolo nei tour relativi fino a giungere all’ ultima tournee internazionale legata al disco “PASSI D’AUTORE”.

Nel frattempo già era in corso la ricerca che lo porterà alla realizzazione dell’ultimo album “WUNDERKAMMER”.

Biografie Mario Musella

Mario Musella nasce a Napoli, nel quartiere di Piscinola, il 1 aprile 1945. Suo padre era un militare americano, di origine pellerossa, sbarcato a Napoli in occasione della II Guerra Mondiale. Fin da bambino dimostra un particolare interesse per la musica; la chitarra ed il basso, in particolare, saranno i suoi strumenti preferiti. Giovanissimo, nel 1961, insieme a James Senese ed ad altri amici danno vita, a Terzigno , al complesso di “Gigi e i suoi Aster”. Ancora oggi, nel paese vesuviano, a distanza di tanti anni, le persone che lo conobbero e lo frequentarono, ricordano Mario con particolare affetto e commozione.


Si racconta che, quando Mario Musella decise di ritornare a Napoli, in diversi partirono da Terzigno per andare ad ascoltare il cantante dal “vocione”, così come oggi qualcuno ancora lo ricorda. Intanto ad Aversa, sempre insieme all’inseparabile amico James, continua l’esperienza musicale giovanile con “Vito Russo e i 4 Conny”. Il 1966 rappresenterà per Mario l’anno della svolta: con Senese ed altri 4 giovani musicisti napoletani (Franco Del Prete, Luciano Maglioccola, Elio D’Anna e Giuseppe Botta) decidono di formare “The Showmen” il gruppo che segnerà il loro successo e la relativa consacrazione alla musica italiana. E’ il 1968 quando TV e radio diffondono le note di una canzone, la cui voce di Musella, farà vibrare milioni di cuori : “Un’ora sola ti vorrei”, un successo incredibile. Con questo brano gli Showmen si aggiudicano l’edizione del Cantagiro ’68 vincendo tutte le tappe musicali e piazzandosi ai primi posti della hit parade. Seguono altri successi e scalate hit (“ Non si può leggere nel cuore”, "Gloria, ricchezza e te”, "Sto cercando”, "Mi sei entrata nel cuore”, ecc.) e l’uscita di 2 LP ( nel 1969 e nel 1970 ) prodotti dalla RCA ed entrambe intitolati “The Showmen” . Il disco del ‘70 contiene “Marzo/Catarì” ( una poesia di Salvatore Di Giacomo), brano interpretato da Mario Musella, metà in inglese e il resto in napoletano, in uno struggente rock-blues . Nel 1969 il gruppo partecipa al Festival di Sanremo con “Tu sei bella come sei”. L’interpretazione, caratterizzata da un particolare misto di soul e rythm&blues, giunge sesta ed è meritevole di particolare attenzione da parte della critica. Ma è nella “notte sanremese” , in un locale, che Mario e Co. daranno libero sfogo al loro sound. Si racconta, infatti, che gli Showmen, insieme a Stevie Wonder, Wilson Pickett e Demetrio Stratos (quest’ultimo nato e morto negli stessi anni di Mario Musella) diedero vita ad una jam-session rimasta memorabile.

Tra il 1968 ed il 1970 gli Showmen partecipano a diversi concerti, tutti rigorosamente dal vivo. Renzo Arbore, nel 1969, li invita nel talk-show televisivo da lui condotto “Speciale per voi”: un' esplosione di suoni e canti delizierà, per mezz'ora circa, il fortunato pubblico presente. In un filmato proposto qualche tempo fa dalla RAI si vedono i sei ragazzi esibirsi in “Papa’s got a brand new bach” : battiti di mano, suoni di chitarra, basso, sax e percussioni, in un crescendo musicale, accompagnano la magica voce di Mario Musella.

Nonostante gli strepitosi successi e la notorietà raggiunta, nel 1970, inaspettatamente, gli Showmen decidono di sciogliersi. Ognuno prenderà una strada diversa: Elio D’Anna, insieme ad altri musicisti, darà vita agli Osanna, una band caratterizzata dal rock-progressive; Senese, invece, insieme ad altri due “showmen”, Del Prete e Botta, nel 1971, darà vita prima agli “ Showmen 2” e immediatamente dopo, ai Napoli Centrale, un gruppo jazz-rock senza precedenti nella storia della musica italiana e che ancora oggi vede il suo leader, James Senese, impegnato in una ricerca compositiva e in un linguaggio musicale evolutivo. Mario Musella invece, sorprendendo un po' tutti, decide di continuare la carriera come solista. Le cronache parlano di un’operazione di ulcera subita nel 1971 che lo minano nel morale. Prontamente ripresosi, incomincia ad incidere alcuni 45 giri di successo ed un LP “Come pioveva”. Sono della prima metà degli anni settanta successi come ”Io l’amo di più”,”Storia d’amore”,”Come pioveva”,”La notte sogno ancora te”, "Primavera”, "Verso le nove di sera “, "Domani tra un anno chissà”. Nel 1975 partecipa al “ Disco per l’estate” con “Innamorata mai”, un bel successo che lo porterà in hit . E’ di questo periodo che si parla anche dell’incisione, con la King Universal, di un doppio LP inspiegabilmente mai pubblicato; vi dovrebbe contenere brani come “Arrivederci” di Umberto Bindi e di “Georgia on my mind”di Ray Charles. Ad accompagnare Mario è un giovanissimo chitarrista: Pino Daniele.

Nel 1979 le condizioni fisiche di Mario si fanno preoccupanti ed il 6 ottobre un’improvvisa complicanza epatica spegnerà a soli 34 anni, a Marano di Napoli, una delle più belle e particolari voci della musica italiana le cui armonie vocali ed il feeling in esso contenuto costituivano un misto di matrice soul, blues and rhytm&blues. Pino Daniele, nel 1980, dedicherà all’amico un album intitolandolo “Nero a metà”: è l’inizio di una leggenda. Oggi, a sessant’anni dalla nascita, si vuole ricordare questo indimenticabile cantante e musicista dedicandogli un sito, con la constatazione che - malgrado sia scomparso in giovane età - abbia lasciato un solco nel panorama musicale italiano.

Biografie Lino Cannavacciuolo


Violinista virtuoso e compositore di talento, affascinato dalla sperimentazione e alla continua ricerca di nuovi linguaggi musicali.
Una delle sue maggiori peculiarità, che lo rende indimenticabile ad ogni esibizione, è la chiave ritmica e percussiva con cui suona il violino.
Ha realizzato significative collaborazioni, in campo teatrale con Roberto De Simone, Luca De Filippo e Peppe Barra, in quello musicale con Pino Daniele, Claudio Baglioni.
Dotato di una irrefrenabile vena creativa, sin da ragazzo ha intrapreso il percorso della composizione. Tra la sua ricca e recente produzione, le musiche di “Mareamarè” un musical dedicato al Mediterraneo che lo ha portato in prima parsona a suonare nei teatri d’Europa (Londra Barbican Center, Parigi Theatre Champs Elisee, Barcellona) al Teatro dell’Opera de Il Cairo e oltreoceano (New York Qeen’s University).

Ha firmato le musiche e curato gli arrangiamenti di tutti i brani degli ultimi due CD di Peppe Barra, Guerra e Peppe Barra in concerto, nonché di quasi tutti i suoi spettacoli teatrali, ultimo la fortunatissima riscrittura della Cantata dei pastori.
Attualmente è impegnato come produttore artistico, nella realizzazione del nuovo cd dell’artista sarda Elena Ledda.
Discografia:
AQUADIA (2000)
SEGESTA (2002) riconosciuto unanimemente dalla critica, è stato acquisito ed integralmente ristampato dall’etichetta francese George V.
Inserito nella collana BUDDHA BAR è distribuito, con successo, in tutto il mondo.

















Biografie Alfio Antico

Alfio Antico

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Alfio Antico (Lentini, ...) è un percussionista italiano. È uno dei maggiori interpreti della tammorra, noto al pubblico per le sue collaborazioni con Eugenio ed Edoardo Bennato, Tullio De Piscopo, Peppe Barra, Fabrizio De André, Lucio Dalla e l'Orchestra Italiana di Renzo Arbore. È un erede autentico e diretto della tradizione musicale popolare, ricevuta dalla sua famiglia, cresciuta a contatto con la natura e arricchita dalle tante esperienze musicali e teatrali, dal balletto classico alla commedia dell'arte.

Glen Velez, Luca Recupero e Alfio Antico alla 2a edizione del Marranzano World Festival di Catania (2007)
Glen Velez, Luca Recupero e Alfio Antico alla 2a edizione del Marranzano World Festival di Catania (2007)

Nei territori musicali in cui si è addentrato, Alfio Antico ha sempre portato il grande repertorio dell'immaginario popolare della sua terra, la Sicilia. Nel suo concerto-spettacolo, in cui si mescolano musica, poesia e azione scenica, propone brani di sonorità mediterranea e ispirati alla tradizione popolare. È nato a Lentini e lì fino a diciotto anni è vissuto, pastore bambino e poi adolescente, respirando la durezza e la saggezza della tradizione contadina che lo illuminava. Gli era compagno il suo tamburello che si era costruito tendendo le pelli conciate delle pecore. Lo "scopre" una sera a Firenze in piazza della Signoria Eugenio Bennato. Da quel momento incide 5 LP con Musicanova; poi collabora con la compagnia di Peppe Barra, con Tullio De Piscopo, con Edoardo Bennato, con Lucio Dalla, con Renzo Arbore e di nuovo con Eugenio Bennato. Partecipa anche come musicista - attore agli spettacoli teatrali di Maurizio Scaparro, Jerome Savary e Roberto de Simone.

Nel 1995 è ospite d'onore del prestigioso Festival Internazionale di Sitges - Barcellona. Nel 1998 ha dato vita a un tour denominato Tamburi nella notte, nato dal connubio con altri due artisti di fama internazionale: Roberto Fiorilli e Medì.

Discografia [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

Il Grande Massimo

Massimo Troisi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Collabora a Wikiquote «
Non so cosa teneva dint' 'a capa

Intelligente, generoso, scaltro
per Lui non vale il detto che è del Papa
morto un Troisi non se ne fa un altro
Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce Tarantella,
ciò che Moravia disse del poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
Di Jammè, 'O Saccio, 'Naggia, 'Lloc, 'Azz
era come parlare col Vesuvio,
era come ascoltare del buon jazz.
"Non si capisce", urlavano sicuri,
"questo Troisi se ne resti al sud".
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Hollywóod
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino
e non m'ha mai parlato della pizza
e non m'ha mai suonato il mandolino.
O Massimino, io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo

di quello dell'amato San Gennaro
»

(Poesia di Roberto Benigni in ricordo di Massimo Troisi)
Collabora a Wikiquote « Comm'aggie accuminciate? Ecco... io ero 'nu juaglion... ero andato a vedere un grande film. Si trattava di Roma città aperta, chillu grande lavoro di Rossellini. Me n'ero uscito r'o cinema con tutte quelle immagini rint'a cap e tutte quante le emozioni dentro. Mi sono fermato 'nu mument e m'aggie ritt... "Massimo, da grande tu devi fà 'o geometra" »

(Massimo Troisi)

Massimo Troisi (San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953Ostia, 4 giugno 1994) è stato un attore, regista e sceneggiatore italiano.

Ha saputo esplorare le tradizioni napoletane seguendo le orme linguistiche ed artistiche di Eduardo De Filippo e Totò, ma rinnovandole con contenuti e capacità recitative del tutto originali.

Scompare prematuramente, a 41 anni, per un attacco cardiaco conseguente a febbri reumatiche di cui soffriva sin dall'età di 12 anni.

Indice

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Biografia [modifica]

Le origini [modifica]

Nasce a San Giorgio a Cremano, città confinante con Napoli. Figlio di Alfredo, un macchinista ferroviario, e di Elena Andinolfi, cresce in una famiglia molto numerosa; abita infatti nella stessa casa con i genitori, cinque fratelli, due nonni, gli zii ed i loro cinque figli. Dell'atmosfera familiare, Troisi lascia alcune testimonianze anche nei suoi primi due film, Ricomincio da tre e Scusate il ritardo.

Dopo aver ottenuto il diploma di geometra all'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Eugenio Pantaleo" di Torre del Greco, scrive poesie per diletto ispirandosi a Pasolini, il suo autore preferito, e inizia a recitare, dal 1969 nel teatro parrocchiale insieme ad alcuni amici d'infanzia (tra cui Lello Arena, Nico Mucci, Valeria Pezza), con i quali passa parecchio tempo a giocare a pallone. Nel 1971 la madre muore improvvisamente.

Nel 1972 gli viene diagnosticata un'anomalia cardiaca che lo obbliga, nel 1976, a recarsi negli Stati Uniti d'America per un intervento alla valvola mitralica; alle spese del viaggio contribuisce una colletta organizzata, tra gli altri, dal quotidiano di Napoli Il Mattino.

La Smorfia [modifica]

Nel 1972 il gruppo si stabilisce all'interno di un garage nella città natale di Troisi, si chiama Centro Teatro Spazio e inizia con recite pulcinellesche tipiche della tradizione teatrale napoletana. Due anni dopo entra nel gruppo il chitarrista Vincenzo Purcaro, che assume il nome d'arte Enzo Decaro. Nel 1976 il trio Troisi-Arena-Decaro viene chiamato I Saraceni, l'anno seguente diventa La Smorfia.

In teatro ottengono subito successo, dapprima a livello locale, poi anche nazionale (approdano al cabaret romano La Chanson e in locali del Nord Italia). La radio rende famoso il terzetto nella trasmissione Cordialmente insieme dove propongono i famosi sketch dell'Arca di Noè, Annunciazione, Soldati, San Gennaro e tanti altri. La celebrità arriva con le trasmissioni televisive Non Stop (1977), La Sberla (1978) e Luna Park (1979) diretti dai registi televisivi Enzo Trapani ed Eros Macchi. L'ultimo spettacolo teatrale del trio è Così è (se vi piace), citazione del Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello .

Troisi diventa il leader del trio, proiettato al ruolo di nuovo interprete della tradizione partenopea. Con la sua gestualità e mimica facciale e col suo linguaggio farfugliante e afasico, a tratti quasi incomprensibile - che ricorda certi monologhi interminabili di Eduardo De Filippo - esprime un'ironica critica nei confronti dei vecchi stilemi napoletani e dei luoghi comuni della società. Durante la registrazione di uno spettacolo televisivo del gruppo, Troisi fa un incontro fondamentale per la sua carriera, quello con Anna Pavignano, studentessa universitaria, sua compagna e soprattutto collaboratrice per diverso tempo: il rapporto sarà fondamentale per la tematica delle relazioni di coppia, ricorrente in quasi tutte le pellicole.

Esordio cinematografico [modifica]

Il primo film, di cui Troisi è regista, sceneggiatore e attore protagonista è Ricomincio da tre. Nel film la napoletanità è presente soprattutto nei riti familiari, nelle scaramanzie e nell'inerzia di un mondo immutato e immutabile, al quale il protagonista reagisce cercando nuovi stimoli con un viaggio a Firenze dove, seguito da un amico invadente e fastidioso (Lello Arena), Gaetano (Troisi) conosce Marta, una ragazza presso cui trova ospitalità e con la quale avvia una relazione sentimentale. Dopo un rientro forzato a Napoli per il matrimonio della sorella, torna a Firenze e riprende il rapporto interrotto con Marta che gli confida di essere incinta, ma di non essere sicura della paternità del nascituro (Ciro), che alla fine Gaetano - pur tormentato da dubbi sia personali che atavici - decide di riconoscere.
Ricomincio da tre ottiene due Nastri d'Argento (miglior regia esordiente e miglior soggetto) e due David di Donatello (miglior film e miglior attore). Un cinema della capitale lo tenne in cartellone per piu' di un anno. Di particolare effetto è la colonna sonora composta da Pino Daniele.

La morte e le tradizioni napoletane [modifica]

L'anno seguente accetta di dirigere uno speciale televisivo trasmesso da Raitre per la serie Che fai, ridi? dedicato ai nuovi comici italiani di inizio anni Ottanta, Morto Troisi, viva Troisi!. In una finta edizione straordinaria del telegiornale viene annunciata la morte di Troisi e tutti gli amici - tra questi Arena, Carlo Verdone, Marco Messeri, Maurizio Nichetti, Renzo Arbore e Roberto Benigni - finiscono per ricordarlo sparlandone in ogni modo.

Sempre nel 1982, recita insieme a Lello Arena nel film No grazie, il caffè mi rende nervoso nel quale un fanatico ed invasato difensore delle tradizioni napoletane (pizza, canzoni e mandolino), cercando in tutti i modi di impedire lo svolgimento del "Primo Festival Nuova Napoli", simbolo della novità usurpatrice della tradizione, finisce col provocare la morte di Troisi, in un vicolo, dentro un organetto e con la pizza in bocca. Di questo film sono da ricordare in particolare i monologhi di Troisi nell'albergo, al commissariato e dal giornalaio.

Scusate il ritardo [modifica]

La seconda tappa della carriera cinematografica è del 1983, con Scusate il ritardo, nel quale il protagonista è simile nei caratteri al Gaetano del film precedente, ma più timido e impacciato; è incapace di consolare un suo amico in crisi affettiva ma è a sua volta incapace di amare la sua donna.

Non ci resta che piangere. Il sodalizio con Benigni [modifica]

Altro grande successo di pubblico (ma non di critica) lo ottiene nel 1984 con Non ci resta che piangere, unico film a fianco di Roberto Benigni, da lui molto lontano per lingua e gestualità. Il film - basato su una trama elementare - è ricco di citazioni storiche e rimane comunque nell'immaginario collettivo per le invenzioni e le gag di Troisi e Benigni. Mario (Troisi) e Saverio (Benigni), trovato chiuso un passaggio a livello, passano la notte in una locanda, ma la mattina scoprono di essersi risvegliati a "Frittole", nel 1492. Devono adeguarsi alla vita dell'epoca pur sperando di rientrare nel loro mondo. Fra le tante gag è da menzionare la scena della scrittura di una lettera a Girolamo Savonarola, chiara citazione dell'analoga scena interpretata da Totò e Peppino de Filippo in Totò Peppino e la Malafemmina.

Nel 1986 Troisi ha un piccolo ruolo nel film diretto da Cinzia Torrini. Con Hotel Colonial, girato in Colombia, tenta la carta del cast internazionale. Troisi interpreta un traghettatore napoletano emigrato in Sudamerica che aiuta il protagonista nella ricerca del fratello.

Le malattie immaginarie [modifica]

Nel 1987 è attore e regista di Le vie del Signore sono finite, ambientato durante il periodo fascista; interpreta il ruolo di Camillo Pianese, un invalido "psicosomatico", lasciato dalla sua donna e che si trova a consolare un suo amico, malato autentico ed innamorato della stessa donna senza essere ricambiato. Il film vince il Nastro d'Argento per la migliore sceneggiatura.

Con Scola e Mastroianni [modifica]

Nel triennio seguente collabora come attore con Ettore Scola e con Marcello Mastroianni in tre film: Splendor (1988) in cui è un proiezionista di un cinema prossimo alla chiusura; Che ora è? (1989), sui rapporti conflittuali tra padre e figlio, per il quale è premiato con la Coppa Volpi, ex aequo con Mastroianni, alla Mostra del Cinema di Venezia; e Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) dove interpeta Pulcinella.

L'ultimo film [modifica]

L'ultima regia di Troisi è quella di Pensavo fosse amore, invece era un calesse, del 1991, di cui è anche sceneggiatore e protagonista con Francesca Neri. All'inizio del 1994 Troisi, recatosi ancora una volta negli Stati Uniti per controlli cardiaci, apprende che deve sottoporsi con urgenza a un nuovo intervento chirurgico, ma decide di non rimandare le riprese del suo nuovo film.

Il postino (1994), girato a Procida (anche a Ischia, Pantelleria e Salina) e diretto da Michael Radford, liberamente tratto dal romanzo Ardiente paciencia di Antonio Skármeta, pubblicato in Italia con il titolo Il postino di Neruda, tratta dell'amicizia tra un umile portalettere e Pablo Neruda (Philippe Noiret) durante l'esilio del poeta cileno in Italia.

Due anni dopo la morte di Troisi, il film viene candidato a quattro Premi Oscar (tra cui Troisi come miglior attore, il quarto di sempre a ricevere una nomination postuma), ma delle quattro nomination si concretizza solo quella per per la migliore colonna sonora (scritta da Luis Bacalov).

La scomparsa [modifica]

Troisi muore nel sonno nella casa della sorella a Ostia, per attacco cardiaco, il 4 giugno 1994, 24 ore dopo aver terminato le riprese de il Postino e lascia un vuoto incolmabile nella cinematografia italiana. Amici e conoscenti, nel citarlo più e più volte, hanno sempre messo in luce l'intelligenza, l'esclusività di un personaggio, che pur nella sua indolenza, nel suo modo di esprimere la napoletaneità, è sempre rimasto naturalmente umano. La spiccata attenzione verso la realtà non gli hanno mai fatto perdere la modestia. In un intervista di Gigi Marzullo alla domanda "Come si fa a rimanere semplici dopo avere avuto tanto successo?" Troisi risponde "Ci si nasce. Il successo è solo una cassa amplificatore. Se eri imbecille prima di avere successo diventi imbecillissimo, se eri umano diventi umanissimo. Il successo è la lente d'ingrandimento per capire com'eri prima".

Filmografia [modifica]

Attore [modifica]

Regista [modifica]

Sceneggiatore [modifica]

Bibliografia [modifica]

Altri progetti [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

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