Vesuvio

Ho realizzato questo mini cartone , mentre "sbariavo" in rete. Ho pensato che dal cratere del vesuvio invece di uscire la lava , uscissero note musicali. E' più che altro un augurio per il riscatto della mia città, che potrebbe ricominciare proprio dalla musica, che in questo periodo è poco rappresentata in Italia e nel resto del mondo.
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martedì 5 febbraio 2008

Biografie Renato Carosone

Renato Carosone

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(Renato Carosone)

Renato Carosone (Napoli, 3 gennaio 1920Roma, 20 maggio 2001) è stato un cantautore, pianista e compositore italiano.

Insieme a Roberto Murolo, Sergio Bruni ed Aurelio Fierro è stato uno dei maggiori interpreti della canzone napoletana.

Indice

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Gli inizi [modifica]

Nel 1937, ad appena 17 anni, si diplomò in pianoforte presso il Conservatorio di S. Pietro a Majella di Napoli. Poco dopo venne scritturato come direttore d'orchestra per una tournée in Africa. Finito il lavoro, si ritrovò a fare il pianista ad Addis Abeba. In breve tempo riuscì a farsi notare ed ottenne diversi ingaggi come direttore d'orchestra. Nel 1946, finita la Seconda guerra mondiale, decise di tentare di far fortuna in Italia e lasciò, non senza rimpianti, il continente africano. Dieci anni di esperienze musicali all'estero gli avevano fatto conoscere nuovi ritmi e nuove sonorità, ma, nonostante i successi internazionali ottenuti, Carosone era uno sconosciuto in Italia. Dovette ricominciare la sua carriera da capo, come pianista in orchestrine da ballo.

L'apice del successo [modifica]

Nel 1949 gli venne chiesto di mettere insieme un gruppo per l'inaugurazione di un night. Dopo alcune audizioni, Renato Carosone ingaggiò il chitarrista olandese Peter Van Wood e il batterista napoletano Gegè Di Giacomo: era nato il Trio Carosone.

Successivamente Van Wood lasciò il gruppo per intraprendere la carriera solista, mentre Gegè Di Giacomo rimase al fianco di Carosone, che aggregò altri musicisti fino a formare una vera e propria band.

Negli anni Cinquanta Carosone divenne sempre più popolare, con la sua orchestra era richiestissimo sia in Italia che all'estero, e le vendite dei suoi dischi andavano a gonfie vele.

Per avere un'idea del suo successo planetario, basti pensare che la canzone Torero, scritta appositamente per una tournée in Spagna, rimase per 14 settimane al primo posto della hit parade americana, fu tradotta in 12 lingue, e ne furono incise almeno una trentina di cover solo negli Stati Uniti.

Il 5 gennaio 1957 Carosone e il suo gruppo iniziarono a Cuba una fortunata tournée americana, che si concluse con un concerto trionfale alla prestigiosa Carnegie Hall di New York.

Il ritiro dalle scene [modifica]

Nel 1960, all'apice del successo, Carosone annunciò il suo ritiro: "preferisco ritirarmi ora sulla cresta dell'onda, che dopo assalito dal dubbio che la moda yè-yè e le nuove armate in blue jeans possano spazzare via tutto questo patrimonio accumulato in tanti anni di lavoro e di ansie"'.

La decisione fece scalpore, suscitando sospetti di oscure trame di malavita, anche alimentati (non disinteressatamente) da artisti ormai in declino, ai quali implicitamente pareva un suggerimento di fare altrettanto.

Lontano dalle scene, si dedicò ad altri interessi, soprattutto alla pittura.

Il rientro [modifica]

Il 9 agosto 1975 Carosone fece il grande rientro in pubblico con un concerto trasmesso anche in TV.

Da quel momento riprese l'attività artistica con concerti, partecipazioni al Festival di Sanremo, programmi televisivi, che proseguì fino alla fine degli anni Novanta con il Premio Tenco ricevuto nel 1996 e con il suo ultimo concerto in piazza a Napoli, in Piazza del Plebiscito, nel capodanno del 1998.

Un vasto repertorio [modifica]

Molti dei suoi successi nacquero dalla lunga e felice collaborazione con il paroliere Nisa. La loro intesa era perfetta: bastava un piccolo spunto di Carosone, e sulle sue battute Nisa ricamava una storiella divertente ed arguta. Citiamo solo alcuni dei loro brani più famosi: 'O suspiro, Torero, Tu' vuo' fa' l'americano, Caravan Petrol, Pigliate 'na pastiglia, 'O Sarracino.

Altri brani celebri del repertorio di Carosone non portano la firma di Nisa: ...E la barca tornò sola (allegra parodia di una canzone presentata da Gino Latilla al Festival di Sanremo nel 1954), Tre numeri al lotto, Maruzzella (dedicata alla moglie Marisa), 'O russo e 'a rossa.

Le canzoni di Carosone sono state interpretate da moltissimi artisti, tra questi: Claudio Villa (che di Carosone ha inciso i più grandi successi, da "'O russo e 'a rossa" a "'O sarracino", da "Torero" a "Tu vuò fa l'americano", da "Piccerella" a "Caravan petrol"), Aurelio Fierro, Sophia Loren, Fiorello, Sergio Bruni, Roberto Murolo (alcune canzoni di Carosone sono state incluse nella sua celebre "Napoletana"), Nino Taranto, Enzo Gragnaniello, Maria Paris, Gabriella Ferri (cine incide una straordinaria versione di "Tu vuò fa l'americano), Nilla Pizzi (che di Carosone ha cantato "Cocoricò", conosciuta anche come "La rumba del Cocoricò", che il maestro ha scritto, ma non ha mai interpretato), Gigi D'Alessio (al quale Carosone regalò il suo pianoforte), Nicola Arigliano, Sophia Loren (che canta "Tu vuò fa l'americano" in una scena di "La baia di Napoli", sotto gli occhi di un divertito Clark Gable), Anna Magnani (che canta la "Maruzzella" in una scena del film "Nella città l'inferno" che conta nel cast miti del cinema italiano come Giulietta Masina e Alberto Sordi), Massimo Ranieri, Peppe Barra e Renzo Arbore (che con Carosone ha duettato anche nel 1994 in "Pigliate 'na pastiglia").

Discografia [modifica]

33 giri [modifica]

78 giri [modifica]

45 giri [modifica]

EP [modifica]

Collegamenti esterni [modifica]

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