Vesuvio

Ho realizzato questo mini cartone , mentre "sbariavo" in rete. Ho pensato che dal cratere del vesuvio invece di uscire la lava , uscissero note musicali. E' più che altro un augurio per il riscatto della mia città, che potrebbe ricominciare proprio dalla musica, che in questo periodo è poco rappresentata in Italia e nel resto del mondo.
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sabato 8 novembre 2008

Musica/ 'Canto per amore', il nuovo album di Sal Da Vinci

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Roma, 5 nov. (Apcom) - 'Canto per amore' è il titolo del nuovo album di Sal Da Vinci, in uscita il 28 novembre. Il lavoro discografico include undici brani: due inediti - 'Canto per amore' che dà il titolo all'album e ''nammuratè' - e nove grandi successi della canzone napoletana, riarrangiati in chiave contemporanea.

Il 6 novembre, inoltre, al Teatro Comunale di Caserta debutterà l'omonimo spettacolo-concerto con Sal Da Vinci protagonista per la regia e le coreografie di Gino Landi e le scene e i costumi di Cappellini e Licheri.

"La canzone napoletana ha un repertorio vasto ed estremamente difficile. Abbiamo scelto quelle melodie che per un motivo o per l'altro - ha dichiarato in una nota Gino Landi - ci sono rimaste nel cuore, per questo lo spettacolo s'intitolerà semplicemente 'Canto per amore'".

Teresa De Sio in Tour con musicultura

Teresa De Sio: Scheda Artista Tutte le Notizie

 

05/11/2008 - - Dal 14 Novembre al 7 Dicembre
quattro weekend di grande musica in otto gioielli dell’architettura,
nel cuore delle colline marchigiane
Teresa De Sio sarà la “regina” della carovana del Musicultura Tour 2008: l’inventrice di un “folk d’autore” genuino, dinamico e raffinato, in bilico fra tradizione e modernità, sarà infatti ospite della seconda edizione della tournee autunnale del prestigioso festival della canzone popolare e d’autore, per il quale riveste da diversi anni il ruolo di giurata nel Comitato Artistico di Garanzia del concorso.
Il Tour, che avrà come unico palcoscenico le Marche con otto teatri storici, avrà come protagonisti insieme alla De Sio la cantautrice di Rapallo (Ge) Giua (vincitrice assoluta 2004), il “CantAttore” di Pontassieve (Fi) Marco Giunti (vincitore 2008), il bluesman milanese Folco Orselli (vincitore assoluto e Targa della Critica 2008) e la salentina-romagnola Francesca Romana (vincitrice 2007). A speziare il “piatto” musicale, ci sarà poi lo humor dell’attore-cabarettista Bruno Nataloni.
“Sono da sempre molto legata a Musicultura, e a quello che rappresenta nella scena musicale italiana – ha raccontato l’artista partenopea -. Fin dai tempi di Recanati e fin dalla prima edizione ho avuto l’onore di essere chiamata a far parte della giuria. Dunque amicizia, condivisione artistica, divertimento. Voci e anime esordienti da scoprire che ti rimettono in moto la speranza. Salirò su questo “Bus della Musica” con il cuore allegro di una ragazzina che è riuscita a strappare ai genitori il permesso di partecipare alla gita scolastica. Vedrò piccoli teatri di luoghi dove non sono mai stata prima, gioielli marchigiani. Potrò conoscere più da vicino questi giovani talenti che hanno già avuto la mia fiducia di giurata. Il mio sarà un breve concerto in acustico che mi darà l’occasione di suonare tutti i pezzi della versione deluxe del mio nuovo disco “Sacco e Fuoco”, e nella stessa identica formazione in trio con Max Rosati alla chitarra e H.e.r. al violino”.
Gli artisti ed i loro musicisti viaggeranno infatti a bordo di un variopinto “bus della musica”, che porterà nelle province marchigiane uno show incentrato sul fascino e la coralità della forma canzone.
Inviati speciali sul campo e “conducenti” della carovana saranno Gianmaurizio Foderaro, Carlotta Tedeschi e Alma Grandin, di Radio Uno Rai, che conferma e consolida la liaison con Musicultura, di cui seguirà le proposte anche in questa veste on the road.
“Con la seconda edizione del Musicultura Tour – ha commentato il Direttore Artistico di Musicultura Piero Cesanelli - continueremo a proporre i vari vestiti della musica popolare: dal folk rock al teatro canzone, sapientemente introdotti dai nostri amici di Radio Uno Rai e da un raffinato e affabile entertainer, Bruno Natatoloni”.
Queste le fermate del “bus della musica” per l’edizione 2008: 14 Novembre Mogliano (Mc), 15 Novembre Ostra (An), 21 Novembre Sassocorvaro (Pu), 22 Novembre Montefano (Mc), 28 Novembre Novafeltria (Pu), 29 Novembre Ripatransone (Ap), 6 Dicembre Petritoli (Ap), 7 Dicembre Osimo (An).
Realizzato con il sostegno del Ministero della Gioventù e della Regione Marche e con la partecipazione dell’Amat, Musicultura Tour prevede l’ingresso agli spettacoli completamente gratuito. Per maggiori informazioni: 071/7574320 – musicultura@musicultura.it - www.musicultura.it.

Ezmo, la musica si salva sul web Spazio illimitato e condivisione

 

Per registrarsi, gratis, bastano pochi secondi e una volta entrati
si possono caricare file musicali e condividerli con dieci persone

<B>Ezmo, la musica si salva sul web<br>Spazio illimitato e condivisione </B>

Il logo del portale

MILANO - Ezmo è un nome che gli appassionati di musica impareranno presto a conoscere. Si tratta di un portale che permette di ascoltare la propria musica preferita ovunque vi sia un collegamento a internet. In altre parole: avete centinaia di canzoni salvate sul vostro Media Player e il vostro computer non ce la fa più? Basterà "caricare" tutto su Ezmo e il patrimonio musicale sarà salvo per sempre. E fruibile in ogni momento ovunque vi sia una connessione internet. Potrà quindi anche essere ascoltato dappertutto, a casa di amici, in vacanza, a lavoro, per strada. Creato in Norvegia, il programma è già stato importato in Stati Uniti e Germania. Adesso arriva anche in Italia.
Ezmo è l'ultima frontiera della social music: chi si registra ha a disposizione uno spazio web illimitato dove caricare i brani musicali per ascoltarli in streaming da qualsiasi luogo. L'accesso è possibile via browser o attraverso Adobe Flash Player. Il programma non consente di scaricare file musicali ma è comunque possibile condividere i propri con quelli di almeno altri dieci amici, in perfetta logica Web 2.0. Per ora questo servizio è disponibile soltanto da computer, ma dall'anno prossimo le stesse funzionalità saranno disponibili anche su alcuni modelli di telefono cellulare.

Ma qual'è la differenza rispetto alla comodità offerta dai moderni lettori Mp3? La novità sta nel fatto di poter condividere i brani con altre persone e, soprattutto, senza alcun limite di spazio. Una modalità che non ha niente a che vedere con i sistemi di scambio di file in Peer-to-Peer, sia dal punto di vista della legalità dell'operazione che del "danno" eventualmente arrecabile al mercato discografico.
Il sistema di scambio proposto da Ezmo potrebbe anche rappresentare la manna dal cielo per le case discografiche in crisi. Fermare internet è impossibile, l'unica strada percorribile è quella di seguire l'evoluzione della rete ed entrarne a far parte. Le più grosse major musicali stanno infatti trattando con il portale norvegese per poter avere, in futuro, la possibilità di "vendere" i propri brani sul sito. Un accordo ancora tutto da trovare, ma che potrebbe risolvere molti problemi ad ascoltatori e artisti, sia di tipo economico che legale.
Ezmo è semplice da usare ed è gratis. Per registrarsi bastano pochi secondi e una volta entrati è possibile caricare file musicali e importare la propria libreria da iTunes, Windows Media Player o Winamp. Poi non resta che ascoltare.

sabato 1 novembre 2008

"Incanto", il nuovo album di Andrea Bocelli

Il ritorno di Andrea Bocelli si veste di "Incanto" - questo il titolo del nuovo album - con un omaggio ai grandi interpreti del passato che hanno fatto la storia della musica italiana.

Inciso con l'Orchestra Giuseppe Verdi di Milano diretta da Steven Mercurio, il nuovo lavoro contiene le melodie di tanti nomi celebri - Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Mario Del Monaco - e un inedito, "Pulcinella", firmato da due collaboratori di vecchia data, il compositore Sergio Cirillo e l’arrangiatore Antonello Cascone.

La presentazione alla stampa europea di "Incanto", che ha richiesto tre anni di lavoro accurato, è avvenuta a Napoli. "E' la patria della melodia, del canto, delle grandi voci – ha spiegato il tenore - Il sogno della mia vita artistica è comunque regalare a quanti ascoltano i miei dischi emozioni simili a quelle che i grandi cantanti del passato hanno regalato a me. In tanti momenti difficili, infatti, questa musica mi ha aiutato a vivere. La mia attrazione per l’universo musicale partenopeo è tale che prima o poi vorrei tanto incidere un intero disco di canzoni napoletane".

Una curiosità: il nuovo album si apre con "Un amore così grande" e il cameo di Veronica Berti, da sette anni compagna di Bocelli. "Sono stato io a forzarla. Avevo bisogno di una voce angelicata e la sua mi è sembrata quella giusta anche se, conoscendo bene la persona con cui vivo, credo che l’esperienza non avrà seguito".

Anteprima "Incanto" - Andrea Bocelli

 

Danilo Rea e Roberto Gatto aprono Jazz al Vomero

 

Mercoledì 29 Ottobre 2008

 

MUSICA | Napoli – Il grande jazz in collina. Al via sabato prossimo la terza edizione di Jazz al Vomero, la rassegna firmata da Alberto Bruno e Enrico De Marinis che ancora una volta porta gli esponenti migliori dell'italico jazz, con alcuni prestigiose presenze internazionali, nell'atmosfera da club offerta dal Marabù, lo spazio di via Toma, diretto da Renato Fiocco.
Danilo Rea, Roberto Gatto, Dado Moroni, Francesco Cafiso, Irio de Paula, Dario Deidda, Mariapia De Vito e Javier Girotto, i nomi che animeranno fino a marzo i week-end all'insegna della grande musica.
Si inizia sabato 1 novembre con il progetto "Improvvisi", che vedrà sul palco Danilo Rea al piano e Roberto Gatto alla batteria: in pratica il meglio che si possa trovare in circolazione. Le magie, le invenzioni e le suggestioni di Rea, la grande maestria tecnica e sensibilità timbrica di Gatto più volte premiato come miglior batterista jazz in Italia daranno vita a uno spettacolo unico. Due grandi musicisti, due jazzisti tra i più bravi in assoluto non solo in Italia ma in tutto il panorama internazionale. Autori, ma anche esecutori, Rea e Gatto possono annoverare partecipazioni e collaborazioni con i più grandi nomi della musica mondiale, spaziando un po' in tutti i generi, dal jazz al rock, dal pop alle musiche per film. Hanno debuttato insieme a Enzo Pietropaoli con il Trio di Roma nel '75, hanno seguito strade ed esperienze diverse senza però mai perdersi di vista continuando a tenere viva un'eccezionale affinità musicale prima ancora che un sodalizio fatto di amicizia e stima che sul palco ogni volta rende le loro esibizioni uniche e irripetibili. A Napoli presentano Improvvisi, un progetto che nasce da lontano: Gatto e Rea hanno da sempre portato avanti e sviluppato un personalissimo linguaggio musicale e, dopo lunghi anni di amicizia e collaborazione, hanno deciso di dar corpo ad un progetto comune, nato dalla straordinaria fusione di armonie, ritmi, melodie e, naturalmente, improvvisazioni.
Il loro primo disco 'a doppia firma' prende proprio il titolo di Improvvisi; il successo del progetto è tale che i due decidono di dar vita ad un doppio album registrato nel corso della celebre rassegna-jazz di Villa Celimontana, intitolato Baci Rubati e incentrato sull'eccellente interplay tra i due musicisti, 'messo in gioco' durante le esecuzioni di celeberrime melodie di jazz-standards, pop-songs e brani di musica classica. I due musicisti condividono da sempre una lunga storia di amicizia professionale e umana: il loro esordio, datato 1975, è con il leggendario Trio di Roma, al fianco di Enzo Pietropaoli. Nel corso degli ultimi 30 anni, Roberto Gatto ha collaborato con Bob Berg, Steve Lacy, Kenny Kirkland, Enrico Pieranunzi, Michael Brecker, Billy Cobham, Joe Zawinul, Pat Metheny ed ha all'attivo ben nove capitoli discografici, da Notes a Roberto Gatto Plays Rugantino, passando per Ask, Luna e Jungle Three.
Danilo Rea ha invece alternato 'incursioni' in ambito jazzistico con esperienze nel campo della pop-music italiana, sia in veste di musicista-live che in sala d'incisione: Mina, Adriano Celentano e Claudio Baglioni, ma anche Giovanni Tommaso, Chet Baker, Toots Thielemans o John Scofield sono solo alcuni dei grandi musicisti ai quali Rea ha regalato la magia dei suoi 88 tasti. La rassegna continuerà al ritmo di un appuntamento al mese. Info allo 0815565784

giovedì 2 ottobre 2008

Altro che fischi, Pino Daniele scrive e suona per D'Alessio. Sodalizio nel disco di Gigi

Firma il testo della canzone «Sarai»
Altro che fischi, Pino Daniele scrive e suona
per D'Alessio. Sodalizio nel disco di Gigi
Lasciati alle spalle i «buuu» del Plebiscito, l'ex neomelodico ora ospita il bluesman nel nuovo album in due canzoni
NAPOLI - I fischi di piazza del Plebiscito non hanno incrinato la nuova amicizia artistica. Pino Daniele si reinventa autore per Gigi D'Alessio, suo ospite (bersagliato) sul palco napoletano nell'evento per il decennale della Superband. Come anticipa il Mattino, l'ex neomelodico ha riservato a Daniele un posto d'onore - da autore, appunto, e da chitarrista - nel nuovo disco intitolato «Questo sono io», in uscita il 24 ottobre. Il bluesman, in particolare, ha scritto il brano «Sarai» per il duetto di Gigi con la compagna Anna Tatangelo.
«ORA SIAMO AMICI» - Messe da parte scorie polemiche e incomprensioni degli ultimi anni «con Pino siamo davvero amici» ha affermato D'Alessio. Che si sofferma sul testo di «Sarai», lavorato in pieno lo stile ultimo Pino Daniele. Ma, cantandola, assicura Gigi, è più facile vestirla dei consolidati canoni romantic-pop dalessiani. «Sarai» viene impreziosita anche dalla chitarra del Nero a metà sull'arrangiamento preparato con Adriano Pennino. Il tocco musicale di Daniele vivifica anche al brano «Addo' so' nato aier» in cui D'Alessio torna ad usare il dialetto napoletano, lingua madre delle origini neomelodiche.
R. W.
02 ottobre 2008

lunedì 21 luglio 2008

Aldo Farias & Daniele Scannapieco.

 


 

* Nella foto: Aldo Farias*Al Mercogliano Music Festival è il giorno di Aldo Farias
Al Mercogliano music festival di scena Languages l’ultimo lavoro di Aldo Farias accompagnato al sax da Daniele Scannapieco.
Ora solare, ora intimista la musica di Aldo Farias recupera attraverso un approccio jazzistico un gusto melodico e una cantabilità propri della nostra tradizione musicale più genuina, avvicinandosi e a volte sommandosi alla tradizionale musicalità partenopea.
Otto composizioni più la reinterpretazione di uno standard fanno di Languages un ponte tra la musica afro-americana e quella europea.
Domani sarà la volta dello straordinario progetto di Roberto Gatto “omaggio al progressive rock.” Ci sono voluti circa due anni di lavoro per riunire i migliori jazzisti italiani attorno l’idea di rivisitare i celebri brani dei Pink Floyd, Yes, Genesis ecc. Il risultato è stato quello di attualizzare in forma contemporanea un affascinante e complesso patrimonio musicale ricco di spunti e molteplici sfumature, attraverso le diverse personalità dei musicisti coinvolti. A coronamento del successo del Mercogliano music festival per il weekend è stato allestito un raffinato buffet di dolci, Salvatore De Riso Amalfi, abbinati alla morbidezza e freschezza del Fiano dei Feudi di San Gregorio.
(sabato 19 luglio 2008 alle 11.36)

giovedì 17 luglio 2008

Bosnia

Adriatic International Festival
Suoni da Est ed Ovest del mare
Quarta edizione
26 luglio a Erchie
ore 22.00 - Ingresso gratuito
Daniele Sepe e la Brigada Internazionale
L’orchestra a colori (Italia)
BRIGADA INTERNAZIONALE - L'orchestra multietnica diretta da DANIELE SEPE
Adnan Hozic chitarra e voce Bosnia

Arlen Azevedo chitarra e voce Argentina
Auli Kokko voce Svezia
Cruz Lemon Edmilson percussioni Brasile
Daniele Sepe sax Italia
Franco Giaccia chitarra elettrica Italia
Ismail Niang voce Senegal
Monica Georghe voce Romania
Piero De Asmundis tastiere Italia
Roberto Bastos percussioni e voce Argentina
Stefan Georghe fisarmonica Romania
Vittorio Pepe basso Italia
Roberto trombone Italia
Una società in cui un oggetto per produrre musica si progetta negli Stati Uniti, si produce (...in condizioni ignobili) in Cina e poi viaggia per tutto il pianeta senza limitazioni diventando un oggetto di culto dovrebbe essere una società muta.
Senza musica e senza gioia. Se le merci possono attraversare i cinque continenti senza problemi mentre uomini, donne e bambini sono costretti tra mille pericoli a scampare fame, ingiustizia e guerra significa che dovremmo per decenza perdere la voce.
"Nostra patria è il mondo intero" recitava una vecchia canzone anarchica, ma si sa gli anarchici finivano ghigliottinati, garrotati o in galera, mentre le loro maestà di ieri e di oggi ancora ci guardano dalle loro statue nelle nostre piazze, o sguazzano nelle piscine del Billionaire. Un mondo al contrario.
Ma muti non vogliamo stare e a cantare e ballare non devono restare solo questi "birichini". In attesa della grande rivoluzione la Brigada Internazionale porta in giro la meravigliosa musica della gente più povera della terra. E lo fa in allegria. Per dispetto.
Daniele Sepe
L'ennesima illuminante idea di Daniele Sepe realizzata assieme a molti musicisti di varie nazionalità, la "Brigada Internazionale". Daniele Sepe sassofonista e multistrumentista dagli anni Settanta ad oggi, è un solido punto di riferimento della nostra musica popolare: in lui la tradizione partenopea si fonde magistralmente con il jazz, il funk, il folk balcanico e il rock in una contaminazione continua.
Ancora una volta il musicista napoletano è protagonista di un ambizioso progetto multiculturale che prende forma e sostanza, concerto dopo concerto, piazzandosi di diritto tra gli appuntamenti più avvincenti della stagione, con un repertorio che attinge alle tradizioni di Cuba, Senegal, Italia, Argentina, Canada.
La Brigada Internazionale è un ensemble di sedici elementi provenienti da Bosnia, Argentina, Svezia, Cuba, Romania, Brasile, Senegal, Algeria e Italia; con sede a Napoli, la città più musicale e culturalmente contaminata d’Italia.
Quello che avviene nel nostro paese è un autentico rinascimento delle orchestre. In moltissime città ne nascono ogni anno. E non a caso le città che per prime si sono affacciate a queste nuove realtà artistiche sono state quelle dove maggiormente si concentra il fenomeno dell’immigrazione; Torino, Genova, Roma, Napoli e molte altre.
Brigada Internazionale è una risposta alla diffusione verticale dell’intolleranza, alla fobia del diverso, alle ronde cittadine, agli eserciti in strada. E’ il manifesto della gioia di essere vivi, della possibilità di nascere di nuovo in un paese che ti accoglie e di dimostrare il tuo valore. Di avere una possibilità.
Con la gioia contagiosa ed anarchica di latina memoria che “una risata vi seppellirà”, l’orchestra diretta da Sepe ha nel suo DNA il ballo, grazie anche alla presenza di molti latinoamericani ed al repertorio, equamente ripartito fra originali e brani tradizionali, che è un’esplosione di colori e di suoni.
Adriatic International Festival
Per il quarto anno torna l’Adriatic International Festival organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Provincia di Brindisi, con l’adesione dei comuni di Fasano, Mesagne, Villa Castelli, Erchie e San Pancrazio Salentino.
Cinque concerti, dal 19 al 28 luglio, per un'edizione itinerante nei cinque comuni della provincia di Brindisi che hanno aderito al Festival, per altrettanti appuntamenti di musica internazionale, tutti ad ingresso gratuito.
L’idea del viaggio, del periplo musicale, muove le scelte dell’ Adriatic International Festival, con l’invito rivolto allo spettatore a spostarsi, ad andare ed a scrutare fra esperienze musicali appartenenti a popoli e culture diverse. Nelle varie tappe il pubblico trova proposte, spesso inedite, di nuovi artisti e modi sonori originali appartenenti al grande patrimonio musicale adriatico-mediterraneo ed internazionale.
L’Adriatic International Festival aderisce all’Anno Europeo del Dialogo Interculturale 2008. L’allargamento dell’Unione Europea accresce la multiculturalità con il risultato di incrementare il numero di lingue, religioni e tradizioni etniche e culturali presenti nel continente. L’Anno Europeo del Dialogo Interculturale 2008 riconosce il valore della grande diversità culturale, incoraggiando a vivere ed esplorare i benefici di un ricco e multiforme patrimonio.
Il Festival nel corso delle tre precedenti edizioni ha favorito in più occasioni l’incontro tra artisti di diverse nazionalità come nel caso dell’attore Brizio Montanaro e l’Ensemble Terra d’Otranto con la cantante greca Savina Yannatou e dei serbi Earth Wheel Sky Band con il trombettista salentino Cesare Dell’Anna. Ha inoltre, ospitato Oi Va Voi, Dam, Boris Kovac, Klezmatic, Kocani Orkestar, Fanfara Tirana, Carlo Nunez, Beltuner, Baba Zula.
La direzione artistica è di Roberto Caroppo.

lunedì 14 luglio 2008

Raiz vs Almamegretta


musica
Raiz vs Almamegretta
di Raiz
Insieme come ai vecchi tempi, ma solo per una notte. Il cantante torna con la band per un solo concerto, il 17 luglio al Neapolis Festival con i Massive Attack. Effetto revival? No, divertimento



Raiz e gli Almamegretta. Nessuna reunion. Solo un incontro per parlare di Vulgus, ultimo cd della band partenopea, dove la voce di dischi storici come Sanacoree Lingo torna a cantare in Guarda annanz’. Insieme, nell’“original line-up”, suoneranno il 17 luglio al Neapolis Festival per aprire il concerto dei Massive Attack. Perché i vecchi amici si ritrovano sempre.

RAIZ: Gennaro, che numero di cd è questo degli Almamegretta?
GENNARO: «Boh…. Il decimo, credo, forse l’undicesimo».

Come state?
G: «Il disco parla da solo: si fa ascoltare e dimostra che lo stato di salute degli Almamegretta è ottimo, anche se ci portiamo addosso un sacco di cicatrici. Ma nella vita gli imprevisti devi metterli in conto: solo che bisogna saperli trasformare in qualcosa di positivo. Il cd poi dimostra una volta di più che siamo da sempre un laboratorio. Direi che non siamo mai riusciti a spiegarlo così bene».

Forse perché prima i tempi non erano abbastanza maturi?
G: «È possibile. Vulgus è stata un’operazione rischiosa, a partire dalla scelta di metterci dentro nove cantanti diversi, da Horace Andy a Lucariello passando per una vecchia conoscenza, Julie Higgins. Si poteva creare l’effetto compilation, ma ci piace mettere elementi tanto diversi nei dischi».

Ascoltando Vulgus ci ho sentito dentro tanto reggae e dub, e l’ho avvertito come un sound molto familiare.
PAOLO: «Abbiamo cercato il suono più naturale per noi. Ma non significa aver fatto meno ricerca, solamente aver voluto un cd molto diretto». G: «La cosa curiosa è che la base di Vulgus, la canzone che dà il titolo all’album, l’ha fatta Lucariello: quindi il brano con il sound “più Almamegretta” è stato pensato da un elemento che da pochissimo fa parte del collettivo. Del resto la nostra storia è sempre stata abbastanza anomala».

È vero, anch’io quando ero nella band ho sempre avuto la sensazione di far parte di un corpo in continua mutazione. Non siamo mai stati capaci di fare due dischi uguali.
G: «Non amiamo ripeterci. Forse prima era ingenuità giovanile, oggi è demenza senile». (ride)

Ma perché abbiamo sempre avuto questa smania di ricerca?
G: «Prima di tutto è un’attitudine individuale: non siamo mai stati capaci di dare quello che ci si chiedeva. Non siamo mai riusciti a forzarci».

Gli Almamegretta sono stati a un passo dal grande successo. Ma a me personalmente non essere diventato una pop star mi ha fatto bene, mi ha permesso di sperimentare. Ora faccio il mio lavoro senza compromessi. È stato così anche per voi?
G: «Neanche io mi sono mai montato la testa. Ricordo il concerto di presentazione di Lingo a Napoli davanti a un mare di gente… era un periodo in cui riuscivamo a fare contenti tutti. Però è passato: come ho detto, le esperienze ti lasciano cicatrici, ma mica ti fanno morire dissanguato».

Parliamo di Napoli. Quanto è presente la città nell’album?
P: «All’inizio della lavorazione ho subito detto: “Non facciamo un disco in cui Napoli si lamenta di se stessa”. Poi, volenti o nolenti, si è andato a finire lì… La città usciva dalla porta e rientrava della finestra». G: «Se vuoi fare un album che non parli di Napoli devi andare lontano. E non è detto che ci riesci».

Anche nel brano in cui canto, Guarda annanz’, ho dato voce a un personaggio che parla e pensa in napoletano, ma in fondo è un personaggio che potrebbe vivere ovunque.
P: «Così come hanno fato Lucariello e Peppe Lanzetta in Bum Bum».
G: «Collaborare con Peppe è stato quasi inevitabile: noi e lui abbiamo sempre raccontato le stesse cose, solo in due modi differenti».

Nel disco Napoli è un simbolo: non l’avete raccontata come avrebbe fatto un neomelodico, che canta della signora che abita alla palazzina 6, interno 3, di Borgo Sant’Antonio Abate. Con Vulgus si potrebbe stare in una qualsiasi città del Mediterraneo.
G: «Il problema è che Napoli dovrebbe diventare una città mediterranea e insieme europea. Sembrava stesse per riuscirci, ma il profumo di rinnovamento di qualche anno fa è diventato puzza di spazzatura».

Chissà che i nostri nuovi amministratori... No, lasciamo perdere. Mi parlate un po’ della promozione del disco?
G: «Iniziamo col dire che siamo nemici delle radio. E secondo me il motivo è anche geografico. I progetti che nascono a Roma o a Milano hanno un accesso più facile alle radio. Ma se sei di Napoli e proponi un discorso musicale diverso da quello di artisti più canonici alle radio proprio non ci arrivi».
P: «Ormai si sa che gli Almamegretta non rientrano negli standard radiofonici. Possiamo anche portargli la canzone più pop dell’universo, ma c’è un pregiudizio verso di noi. Quindi la promozione sarà soprattutto live».
A proposito, il 17 luglio saremo a Napoli tutti insieme al Neapolis Festival per aprire lo show dei Massive Attack. Questo appuntamento mi fa dire che sarebbe bello non aprire soltanto i loro spettacoli quando vengono in Italia: secondo me saremmo capaci di suonare con loro anche a Londra.
P: «Hai ragione, lo abbiamo sempre pensato anche noi. Speriamo solo che il live del 17 non sia un’operazione nostalgia. Anche perché sia noi che loro ora proponiamo cose nuove».
G: «No, il revival anni Novanta non lo vuole nessuno. Però sono sicuro che ci divertiremo».

martedì 8 luglio 2008

Quest’estate Scatola Sonora-Musicisti associati fa musica al Museo Madre!

Nuovo palcoscenico per la dinamica associazione fondata da Eugenio Ottieri e Pasquale Scialò che firma 24 serate di musica nell’ambito della neonata manifestazione “Un’estate al MADRE”.
Per tutta l’estate infatti il MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DONNAREGINA DI NAPOLI (MADRE) in via Settembrini trasforma il cortile interno in un palcoscenico a cielo aperto, un grande palco che offrirà per due mesi, tutti i giorni della settimana, ad eccezione del martedì, consueto giorno di chiusura settimanale, un’occasione di intrattenimento diversa nelle calde serate estive.
La ricca offerta del cartellone realizzato con Teatro Pubblico Campano, Circuito campano della Danza e Supportico Lopez,  prevede uno spettacolo ogni sera dal 3 luglio all’8 settembre nel suggestivo  cortile interno del museo, con appuntamenti di teatro, danza, cinema e musica: a quest’ultima sono dedicate le serate del lunedì, mercoledì e venerdì.
4 appuntamenti di jazz saranno a cura della Fondazione Teatro San Carlo, mentre le proposte di Scatola Sonora saranno in grado di attirare gli amanti dei generi musicali più diversi, dalla musica classica al jazz, dalla sperimentazione al popular.
Primo appuntamento è stato il bellissimo concerto del Solis String Quartet, tenutosi con grande successo il 4 luglio, mentre per questa settimana sono attesi Il “Quatuor pour la fin du temps” di Olivier Messiaen, proposto in una versione drammatizzata con voce recitante e Video dall’Ensemble strumentale Domenico Cimarosa formato da docenti del Conservatorio di Avellino (9 luglio) e lo stuzzicante “Mandolini all’opera” (i più tipici timbri dell’800 partenopeo incontrano l’OPERA Lirica) con l’Accademia mandolinistica napoletana di Mauro Squillante e Leonardo Massa (11 luglio).
La rassegna proseguirà dunque per tutta l’estate, compreso il giorno di Ferragosto, offrendo il contributo di tanti artisti che hanno fatto propria la proposta di Scatola Sonora per queste calde serate cittadine.
E proprio gli intensi rapporti di scambio artistico e professionale che negli anni Scatola Sonora ha saputo tessere sia con le Istituzioni musicali campane dell’Alta Formazione (Conservatori di Napoli, Avellino e Salerno, Università di Salerno) che con i più brillanti esponenti del mondo musicale campano e nazionale sono la cifra di questa rassegna “sperimentale”, che si propone di diventare un appuntamento fisso delle estati napoletane.
Una scommessa per chi crede ancora nella vitalità della musica dal vivo, e soprattutto nel desiderio di offrire intrattenimento intelligente a quanti anche in estate desiderano unire leggerezza e qualità.

Meno male, Pomigliano (jazz) c'è

Al via la tradizionale kermesse dai grandi numeri. È la prima tappa del Circuito dei Jazz Festival della Provincia di Napoli
Marc Ribot
Marc Ribot
NAPOLI - Un festival per tutti, ma consacrato alla qualità, alla selezione musicale, al suono. Il Pomigliano Jazz, prima tappa del Circuito dei Jazz Festival della Provincia di Napoli, inaugura la XIII edizione, che si svolgerà dal 10 al 13 luglio nel Parco Pubblico di via Passariello. Il cartellone, come sempre, è ricco di grandi nomi nazionali e internazionali del panorama jazz. Il 10 luglio, su uno dei due palchi del parco, si esibiranno Maria Pia De Vito e Huw Warren. Il duo, nato lo scorso anno in Inghilterra in occasione del Festival di Appleby, presenta al festival i brani del nuovo disco “Dialektos”, prodotto dall’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Miles Evans
Miles Evans
L’album è frutto di un lavoro intenso, basato su composizioni originali di Warren, su testi in napoletano della De Vito, su riletture di classici della musica brasiliana e sulla poesia “Si fosse n’auciello” di Totò. Il canto della De Vito, improntato al gusto della melodia, trova una controparte naturale nella personalità musicale di Huw Warren compositore imprevedibile, minimalista e contagiosamente ritmico. Nella stessa serata, il palco invaso vedrà la presenza dei Cordoba Reunion, con il ritorno a Pomigliano dello straordinario polistrumentista argentino Javier Girotto. Sempre il 10 luglio, c’è l’ICP Orchestra, il collettivo olandese più originale d’Europa.
Uno degli affollatissimi concerti del Pomigliano Jazz
Uno degli affollatissimi concerti del Pomigliano Jazz
Il programma della seconda serata è altrettanto fitto. Sul palco centrale il quartetto di Enrico Pieranunzi, con uno straordinario tributo a Monk, si alternerà ai ritmi africani del trio di Rany Weston, l’ottantaduenne pianista di Brooklyn, definito l’erede di Duke Ellington. E poi Aldo Farias, l’orchestra di Gil Evans, la Nubu Orchestra, l’Orchestra Napoletana di Jazz e il quintetto di Flavio Dapiran. Quattro serate gratuite di altissimo livello musicale con più di 100 artisti in scena, per un incontro di culture e suoni. E non finisce qui, perché il festival non è solo concerti. L’edizione 2008 prevede, inoltre, seminari di guida all’ascolto del jazz, diretti dal giornalista Pietro Mazzone e dal musicista Francesco Nastro, mostre fotografiche, workshop, performance artistiche e prove aperte al pubblico.
Il parco ospiterà, infatti, la mostra «Terra Mia», dedicata a Pino Daniele e pensata come esposizione itinerante in appoggio di tutte le manifestazioni del Circuito dei festival del jazz della Provincia di Napoli. Pomigliano Jazz è anche un’etichetta discografica, Itinera, che produrrà quest’anno due nuovi cd inediti. Il primo è già in giro: contiene 13 brani tra cui spiccano le featuring di Marc Ribot e Dj Logic.

MUSICA: PINO DANIELE, ECCO I DUETTI 'CULT' DI 'VAIMO' 2008'

''Donna Cuncetta'' con Nino D'Angelo, ''Terra Mia'' con Avion Travel, ''Ironia Di Sempre'' con Chiara Civello, ''Se Mi Vuoi'' con Irene Grandi, ''Vento Di Passione'' con Giorgia e '''O Scarrafone'' con Gigi D'Alessio. Sono alcuni dei duetti d'eccezione, elencati in ordine d'apparizione, che Pino Daniele proporra' domani nell'attesissimo concerto-evento 'Vaimo' 2008 Live' in Piazza del Plebiscito a Napoli, dove il musicista partenopero riunira' le sue storiche band per festeggiare i suoi 30 anni di carriera artistica (celebrati discograficamente quest'anno con il triplo album ''Ricomincio da 30'', dedicato alla memoria dell'amico Massimo Troisi). Daniele com'e' noto sara' accompagnato da tre formazioni che si alterneranno sul palco: la band appunto di 'Vai Mo'' (Tullio De Piscopo alla batteria, Tony Esposito alle percussioni, James Senese al sax, Rino Zurzolo al contrabbasso e Joe Amoruso alle tastiere), la band di 'Nero a meta'' (Agostino Marangolo alla batteria, Ernesto Vitolo alle tastiere e Gigi De Rienzo al basso) e altri musicisti: Alfredo Golino alla batteria, Gianluca Podio al piano, Mat Garrison al basso, Fabio Massimo Colasanti allo ztar e Juan Carlos Albelo al violino e armonica. Dopo il bagno di folla di domani nella sua Napoli, Pino Daniele sara in tour per tutta l'estate: l'11 luglio a Roma all'Ippodromo delle Capannelle, il 13 luglio a Campione d'Italia (Co), il 17 luglio a Mantova, il 20 luglio alla Reggia di Venaria, il 24 luglio a Bari, il 26 luglio a Potenza, il 31 luglio a Trieste, l'8 agosto a Pescara, il 10 agosto a Villapiana (Cs), il 12 agosto a Catanzaro, il 24 agosto a Vittoria (Rg), il 26 agosto a Taormina (Me), il 28 agosto a Palermo, il 6 settembre a Firenze, il 21 settembre a Milano.

domenica 6 luglio 2008

Pomigliano Jazz 2008

 

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risorse/POMIGLIANOJAZZ/monk.jpg PIERANUNZI E GIULIANI OMAGGIANO IL GENIO DI MONK
Sul palco, insieme al pianista e al sassofonista, anche Enzo Pietropaoli e Fabrizio Sferra.
[05/07/08 15:20] Pomigliano Jazz 2008
(PRIMA) NAPOLI - L’eredità artistica di Thelonious Monk rimane una delle più originali e affascinanti che il jazz ci abbia  lasciato. “Monk suonava il piano come se non ne avesse mai visto uno prima ”, dice d... [»]
risorse/POMIGLIANOJAZZ/icporchestra.jpg ICP ORCHESTRA: DALL'OLANDA A POMIGLIANO, I MAESTRI DELLA MUSICA IMPROVVISATA
Nella loro unica tappa italiana, la band oltre al concerto del 10 luglio terrà anche seminari e incontri col pubblico. L'evento è organizzato in collaborazione con l'Ambasciata olandese di Roma.
[05/07/08 15:11] Pomigliano Jazz 2008
(PRIMA) NAPOLI - Fondata nel 1967 dal pianista e compositore Misha Mengelberg, figura storica del più estroso jazz del Vecchio Continente, l’olandese ICP Orchestra (Instant Composers Pool) è una delle più originali compagini non... [»]
risorse/POMIGLIANOJAZZ/De_vito.jpg MARIA PIA DE VITO E HUW WARREN PRESENTANO "DIALEKTOS" AL POMIGLIANO JAZZ FESTIVAL
[05/07/08 15:07] Pomigliano Jazz 2008
(PRIMA) NAPOLI - Alla XIII edizione del  Pomigliano Jazz Festival è in cartellone un incontro musicale suggestivo tra la vocalist Maria Pia De Vito e il pianista e compositore inglese Huw Warren. Un concerto-rivelazione di grandissimo impatto... [»]
risorse/POMIGLIANOJAZZ/pomijazz_MANIF.jpg DAL 10 AL 13 LUGLIO LA XIII EDIZIONE DI POMIGLIANO JAZZ
Il festival diretto da Onofrio Piccolo ospita 4 esclusive nazionali, laboratori per bambini, performance artistiche, workshop e artisti internazionali
[04/07/08 18:23] Pomigliano Jazz 2008
(PRIMA)NAPOLI -  Ritorna dal 10 al 13 luglio 2008 il Pomigliano Jazz Festival. La XIII edizione della rassegna ideata e diretta da Onofrio Piccolo - prima tappa del Circuito dei Jazz Festival della Provincia di Napoli - punta a bissare il successo de... [»]
MUSICA: IN PROVINCIA DI NAPOLI 7 APPUNTAMENTI CON IL JAZZ D'AUTORE
[04/07/08 15:49] Pomigliano Jazz 2008
(PRIMA) NAPOLI - La lunga estate calda del jazz sta per cominciare. Dal 10 luglio al 21 settembre, la terza edizione del Circuito Jazz Festival percorrerà Napoli e la sua provincia come un continuo, intensissimo brivido jazz. Un’emozione fatt... [»]
risorse/POMIGLIANOJAZZ/pomijazz_MANIF.jpg POMIGLIANO JAZZ 2008: OGGI LA PRESENTAZIONE DEL CARTELLONE
[04/07/08 11:29] Pomigliano Jazz 2008
(PRIMA) NAPOLI - Oggi Venerdì 4 luglio, alle ore 12, presso la sala “Mariella Cirillo” del palazzo della Provincia di Napoli, si terrà la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2008 del Circuito Jazz Festiva... [»]

venerdì 4 luglio 2008

IL GIORNO DEL GRANDE JAZZ

 
"Tribunal Mist Jazz Band"
 
Brani napoletani in chiave jazzistica :

Notte di grande Jazz a "Spoleto 51". Antonio Solimene dirige i venti elementi che compongono la "Tribunal Mist Jazz Band". Nati a Napoli nel '91 da un'idea dell'avvocato Paolo Pannella, si tratta di musicisti-professionisti e professionisti-musicisti, tutti uniti dalla pura passione per la musica, che hanno reinterpretato brani della tradizione napoletana in chiave jazzistica. "Music For Music" è il loro slogan, ovvero essere in sintonia con sé stessi e con gli altri suonando insieme, lasciandosi così trasportare dalle emozioni. A "Spoleto 51" si esibiranno giovedì 3 luglio, nel Cortile d'onore della Rocca Albornoziana, alle 21.30.
Al Chiostro di S. Nicolò, continuano i concerti di Musica da Camera, con la serata dedicata a Olivier Messiaen, uno dei maggiori compositori francesi del ‘900. Al pianoforte Jeffrey Swann propone "Catalogue des Oiseaux". Alle 19.00Alla Sala XVII settembre, va in scena il primo di quattro appuntamenti rivolti alla "Metamorfosi della violenza". Giacomo Marramao, Aldo Schiavone e Maurizio Bettini intrecciano le loro riflessioni intorno alla natura della società umana. Alle 16.00.
Importante novità nel Festival dei Due Mondi: Luca Ronconi, con gli attori del centro Teatrale di Santa Cristina, da lui diretto, presenta nella chiesa di San Simone delle "lezioni aperte" sulla drammaturgia di Ibsen. Dalle 17.00 alle 21.00.
In giro per la città è ancora possibile incontrare il gruppo orchestrale "Caffè Concerto Strauss". I repertori sono sia cameristici sia d'intrattenimento.
Continua, nella splendida cornice della Terrazza Frau, l'Associazione Italia India con la promozione di arte dedicata al paese asiatico. Fino al 13 luglio.
Dalle 16.00 alle 22.00, è possibile ammirare la mostra "Voom Portraits" di Robert Wilson. Una serie di video ritratti, in alta definizione, raffigurano protagonisti dello "star system", gente ordinaria e animali straordinari, a Palazzo Leti Sansi.
Nel piano nobile di Palazzo Collicola, invece, è ospitata la mostra degli scultori Pino Pascali e Leoncillo Leonardi, aperto dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00.

Afraka


Afrakà Rock Festival AFRAGOLA (Napoli). La XIV edizione dell’Afrakà Rock Festival di Afragola prende il via mercoledì 9 luglio con il primo concerto della rassegna che vedrà protagonisti Eugenio Bennato e Ciccio Merolla.



Si  susseguiranno, poi, fino al 18 luglio,  una serie di concerti gratuiti che vedranno protagonisti musicisti e gruppi del panorama musicale italiano ed internazionale come. La kermesse, promossa dal Comune di Afragola, con il patrocinio della Regione Campania, che vede da anni il proliferare di eventi musicali ed artistici, è curata da  Lino Vairetti, anima  degli Osanna, uno dei gruppi che con Pfm e Banco ha portato alta la bandiera del rock italiano nei primi anni '70.

I concerti si terranno nella villa comunale, l’ingresso è gratuito.

Il programma completo della manifestazione:

09 luglio 2008 Pineta - Villa Comunale di Afragola Ore 21.30 EUGENIO BENNATO - CICCIO MEROLLA

10 luglio 2008 Pineta - Villa Comunale di Afragola Ore 21.30 FRANK GAMBALE – PRESENCE

11 luglio 2008 Pineta - Villa Comunale di Afragola Ore 21.30 BETTY LAVETTE – THE PLATTERS

16 luglio 2008 Pineta - Villa Comunale di Afragola Ore 21.30 ERIC MARTIN – RICHIE KOTZEN

17 luglio 2008 Pineta - Villa Comunale di Afragola Ore 21.30 DELIRIUM – TERRA SONORA

18 luglio 2008 Pineta - Villa Comunale di Afragola Ore 21.30 LE ORME – OSANNA & DAVID JACKSON

www.afraka.it

 Fabrizio Fedele degli "Osanna"

lunedì 30 giugno 2008

Roberto De Simone


L'evento teatrale al Mercadante
Debutta lo spettacolo di Roberto De Simone:
chiuderà la sua schermaglia con Napoli?
«Lo Vommaro a duello» è lo spettacolo del festival di cui si è parlato di più. E non solo a Napoli




Roberto De Simone
NAPOLI - Di sicuro è lo spettacolo del festival di cui si è parlato di più. A Napoli certo, ma non solo. Perché «Lo Vommaro a duello», che debutta stasera al Mercadante alle 21 (replica sabato), è una novità assoluta del maestro Roberto De Simone, che negli ultimi dieci anni più volte non ha condiviso le scelte dell'establishment politico-culturale napoletano. Il suo ritorno in scena, e in particolare in una manifestazione voluta da quell'ambiente contro il quale ha spesso polemizzato, rappresenta quindi un evento per il quale c'è grande attesa dentro e fuori la città. E per stasera, alla prima, è atteso anche il governatore Antonio Bassolino. «Questo lavoro — spiega l'autore — guarda sì alla nostra tradizione, ma in modo del tutto contemporaneo.
«Lo Vommaro a duello»

«Lo Vommaro a duello»
Non quindi un compiacimento manieristico, ma esperimento sui diversi aspetti della nostra tradizione musicale, teatrale e letteraria». L'allestimento nasce dalla fusione della commedia di Pasquale Starace «Lo Vommaro» del 1742, e de «Il duello comico», farsa in musica di Giovanni Paisiello del 1774. «Nel primo testo — prosegue De Simone —, che Benedetto Croce attribuì a Starace, la tematica è quella dell'emancipazione del mondo femminile di quel tempo. Mentre il libretto del ‘Duello', scritto da Giambattista Lorenzi, racconta di Bettina e del suo corteggiatore Don Policronio, che vivono seguendo la moda e l'usanza francese, molto alla moda nel ‘700». Lo spettacolo procede su due binari, tra scene recitate e frammenti musicali d'opera comica, alternando cantanti lirici come Filippo Morace (Don Simone) Clemente Daliotti (Topo), Alessandro Spina (Don Policronio), Francesco Marsiglia (Leandro), Francesca Russo Ermolli (Bettina), Monica Bacelli (Clarice) e Filomena Diodati (Violetta), e attori vocalisti fra i quali Franco Javarone (Don Trebuzio) Enrico Vicinanza (Nora), Angela Pagano (Fenizia), Renata Fusco (Rina) e Antonella Morea (Dianella).
Il direttore d'orchestra è Renato Piemontese. «Fra i brani — spiega ancora De Simone — ci sono anche alcune arie scritte da me su testi tradizionali, espressione di un mondo popolaresco del ‘700, fra scrittura e oralità, letteratura e mondo rurale». La lingua dello spettacolo, infatti, è in equilibrio tra letterarietà barocca e vernacolo, adoperato come materiale fonetico o ritmico. «È un'ibridazione — conclude l'autore — sui linguaggi, sempre più trascurati a favore dei contenuti. Ma il teatro può essere etico, morale, politico, ma deve restare soprattutto teatro, altrimenti rischia la morte. E la conferma sta nel fatto che Shakespeare è sempre attuale, grazie ai suoi contenuti teatrali. Il teatro non deve mai diventare cronaca».

Stefano de Stefano
27 giugno 2008

Teresa Salgueiro canta in napoletano





Trentanove anni e ancora il volto e la voce di una madonna, dopo due decenni un poco mistici e un poco misteriosi nei Madredeus che grande successo ebbero fino a qualche anno fa, Teresa Salgueiro sembra diventata la bandiera della cultura musicale portoghese: una sorta di Amalia Rodriguez dei nostri giorni, tanto raffinata ed eterea, però, quanto la grande interprete del passato era invece sanguigna e appassionata. Nulla disdegna: l'abbiamo vista al Sanremo in formazione con gli Stadio, torniamo a incontrarla da stasera perché inizia un nuovo tour italiano, nel quale l'eclettismo sembra la misura prevalente: l'interprete che stregò Wim Wenders e nel 1994 girò con lui «Lisbon Story», diventandone pure colonna sonora, debutta infatti al San Carlo di Napoli. L'hanno chiamata per festeggiare il quarto compleanno dell'Archivio storico della canzone napoletana: con il Solis String Quartet, per la prima volta si cimenterà con quel dialetto in un viaggio nella canzone classica, dal Duecento al Dopoguerra, dalle villanelle fino a Renato Carosone. Aver chiamato lei sarà stato anche un modo elegante per non sottolineare il momento poco felice che anche la scena napoletana della musica sta vivendo, senza nemmeno una interprete femminile di rilievo; però poi nel proseguimento del tour il repertorio cambierà totalmente, come lei stessa racconta.
Cara Teresa, stasera ci diventa napoletana...
«Sì, ma solo stasera. Perché poi alla Milanesiana il 3 luglio sarò brasiliana, e più oltre terrò anche concerti nei quali canto un repertorio internazionale molto contaminato. Però sono molto fiera di questo debutto al San Carlo: sono stati i musicisti del Solis String Quartet a pensare proprio a me per il progetto e ne sono onorata. Per me questo teatro è un'esperienza totalmente nuova, ma nelle due volte che ci siamo incontrati, con i Solis, a provare a Napoli, ho trovato il tutto molto stimolante. Sono canzoni che non avevo nemmeno mai pensato di cantare. Una vera avventura».
Per esempio? «Non bisogna rivelare troppo, gliene dirò solo due, di diverse epoche: "Tammuriata Nera", ed "Era di Maggio"».
Ha dovuto studiare molto?
«Non tanto, in verità. Un po' alcune di queste canzoni sono nell'immaginario di tutti gli europei, ma poi tenga conto che è stato difficilissimo trovare lo spazio per la serata, perché come le ho detto ho vari tipi di tour in corso, e non ho veramente un minuto libero».
Sempre così occupata, ma da quando e perché ha lasciato i Madredeus? Eravate così affiatati, nei Novanta. Un successo spaventoso dovunque, sembrava non dovesse finire. Le urta parlarne? «
No, affatto. Li ho lasciati appena lo scorso novembre: era scaduto il nostro contratto e mi chiedevano di firmarne un altro per sette anni, però in esclusiva. Avevo appena inciso un disco di canzoni brasiliane, ho pensato che ho dato loro 21 anni della mia vita e che potevano bastare. Come avrà capito, mi guardo intorno: ci sono tante cose che non ho ancora fatto, mi sono buttata a capofitto in mille progetti. E' davvero un momento strano». Il 3 luglio alla Milanesiana, canterà le canzoni brasiliane?
«Sì, il recital si chiama "Voce e Eu", saranno 22 canzoni dagli Anni 30 ai Settanta, da Chico Buarque a Vinicius a Jobim. Ho appena fatto 3 settimane di tour in Brasile, è stato un grande successo: un incontro fra cugini, portoghesi e brasiliani. Però poi ho un ultimo recital, sempre in giro per l'Italia in luglio, con il Lusitania Ensemble: si chiama "La Serena", sono canzoni in linguaggi differenti. Ho viaggiato tanto, sono stata così ben ricevuta dovunque: e ho pensato di celebrare le diverse culture del mondo con canzoni che ho amato da tanto tempo. Pezzi come ci "Caruso" e "La vie en rose", titoli portoghesi e dell'Angola. Una testimonianza di musiche e poesia che arricchiscono le esistenze umane».
Non esagererà? Lei chiede molto alla sua voce. Non la consumi...
«Sono eccitata. Passo dopo passo costruisco la mia via verso la musica: ho altri due progetti ora, uno è un disco di inediti. Ma di questo non dico una parola. Sono molto felice, spero di star bene e di poter fare tutto».

domenica 29 giugno 2008

Pino Daniele a Piazza del Plebiscito

Il concerto di Pino Daniele a Piazza del Plebiscito a Napoli è sicuramente l'evento musicale dell'anno. Il grande musicista partenopeo inizialmente ,come tutti sapranno, doveva suonare allo stadio San Paolo, ma poi qualcosa è andato storto e quindi gli organizatori avevano optato per l'ippodromo di Agnano, ma neanche lì è stato possibile. Alla fine è stata data la piazza dove 30 anni fa suonò per primo con la band che ora ha riunito. Pino e il suo management avevano inserito anche delle "guest star" che hanno collaborato in diverse occasioni nei suoi lavori musicali. Gente come Giorgia, Chiara Civiello, Al Di Meola, Irene Grandi, ecc ecc. Artisti che sono in "sintonia" con il suo discorso musicale. La location della piazza più grande di Napoli ha però "sconvolto" questa scaletta. Ora personalmente non so chi ha "sugerito" al bluesman partenopeo di far partecipare Nino D'Angelo e Gigi D'Alessio, e non si riesce a capire neanche il bisogno di queste aggiunte ( passi per il primo che negli anni ha cambiato "indirizzo musicale" creando anche degli album interessanti, ma "che ci azzecca", per dirla alla Di Pietro, Gigi D'Alessio ? ) Boh ? Speriamo che il concerto sia comunque bello da sentire, a parte, ed è propio il caso di dirlo "questa nota stonata".

Nick

venerdì 27 giugno 2008

Brian Eno al museo 'Madre' di Napoli

 

SUONI E COLORI

Due installazioni di Brian Eno
al museo 'Madre' di Napoli

Associare il movimento della luce alle infinite variazioni del suono. E' la poetica dell'artista-compositore inglese che pensa l'opera d'arte come qualcosa in divenire

 

Brian Eno Napoli, 24 giugno 2008 - 'Surrender lounge proposal. 77 milion paintings' e 'Aurelia', sono le ultime opere di Brian Eno, progettate appositamente per gli spazi del museo di arte contemporanea di Napoli. La prima già conosciuta al pubblico napoletano, mentre la seconda è composta da un incrocio di suoni di 8 campane non sincronizzate, trasmessi da riproduttori posizionati all'interno del cortile del museo.

Nell'esprimere le proprie emozioni, soprattutto attraverso i colori, si sente molto più mediterraneo che inglese  Brian Eno, il famoso compositore, musicista ed artista inglese, che sarà presente al museo 'Madre' di Napoli fino al 15 settembre. ''E' da tempo che associo il movimento della luce con le infinite variazioni del suono - afferma l'artista - . Le mie opere coniugano la staticità classica della pittura con il movimento della musica intrecciandole insieme e creando un luogo astratto dove l'anima trova un momento di riposo. L'arte - prosegue Eno - per natura sfida, mette in discussione chi la osserva creando emozioni contrastanti. Il mio obiettivo è trasmettere una serenità che nasce da un senso di 'resa' , una delle emozioni più importanti dell'essere umano''.

'Surrender lounge proposal. 77 milion paintings' propone un 'quadro' di plasma che mostra all'infinito una serie di combinazioni di colori e musiche gestite da un software che compone, appunto, 77 milioni di immagini diverse tra loro e 9000 sarebbero gli anni necessari per vedere tutte le possibili combinazioni tra suoni ed immagini. ''E' il futuro dell'arte - spiega - creare un'opera d'arte incompleta ma sempre in evoluzione. Pensate ad un giardino, l'uomo che semina vede solo in parte il suo lavoro che continuerà a vivere ed evolversi anche dopo la sua scomparsa''. Anche 'Aurelia' è in divenire, i rintocchi si sovrappongono ad intervalli irregolari realizzando un armonico/stonato intreccio di suoni. ''Ho provato un primo montaggio - racconta Eno - ma non mi ha soddisfatto. Anche l'attuale mescolanza di suoni non mi soddisfa. Probabilmente la cambierò''.

giovedì 19 giugno 2008

CONCERTO DI GALA PER I 4 ANNI DELL’ARCHIVIO SONORO DELLA CANZONE NAPOLETANA









CONCERTO DI GALA PER I 4 ANNI DELL’ARCHIVIO SONORO DELLA CANZONE NAPOLETANAQuattro
anni di attività, quando sono di successo, vanno festeggiati. E’ il
caso dell’Archivio sonoro della canzone napoletana, che nel 2004 ha
iniziato la preziosa attività di raccogliere, documentare,
digitalizzare e mettere a disposizione del pubblico ogni riproduzione
musicale del repertorio canoro partenopeo. Un piccolo grande lavoro,
che mette insieme oltre 40.000 titoli di sole canzoni napoletane, alla
maggior parte dei quali è già associata una scheda che ne fa conoscere
autori, esecutori, casa editrice musicale, anno di composizione. Il 30
giugno al Teatro San Carlo sarà il giorno per brindare e festeggiare
questo progetto, di cui è direttore Paquito del Bosco. Al concerto di gala dell’archivio sonoro della canzone
napoletana, che presto diventerà l’archivio multimediale, tanti gli
artisti che interverranno, dagli Avion Travel che proporranno in prima
nazionale brani napoletani e trasposizioni in dialetto di capolavori
brasiliani, poi sarà la volta dei Solis String QUartet E Tertesa
Salgueriro, per un viaggio nella canzone classica dal duecento al
dopoguerra, dalle villanelle a carosone. Ad aprire la festa il
miniconcerto di Nando Citarella .






lunedì 16 giugno 2008

Concerto di gala dell'Archivio sonoro napoletano

 

 

MUSICA | Napoli – Concerto di gala la sera del 30 giugno al Teatro San Carlo di Napoli per il quarto anno di attività dell'Archivio sonoro della canzone napoletana, che vedrà in scena il debutto di una celebre voce internazionale per la prima volta alle prese con i classici napoletani; la prima nazionale di un concerto, anch'esso interamente in napoletano, che vedrà protagonista una delle più importanti realtà della canzone d'autore italiana; un'originale traduzione all'ombra del Vesuvio dei capolavori mozartiani.
Ad illustrare i dettagli del programma della serata, nonché le importanti novità che riguardano i progetti futuri dell'Archivio sonoro della canzone napoletana, il 18 giugno alle ore 12 nel foyer del Teatro San Carlo interverranno, nel corso di una conferenza stampa, il direttore dell'Archivio sonoro della canzone napoletana Paquito Del Bosco, il giornalista Federico Vacalebre, il consulente alla direzione artistica del Teatro San Carlo di Napoli Gianni Tangucci e gran parte degli artisti coinvolti nell'operazione.

Fonte : comunicato stampa

lunedì 9 giugno 2008

Sacri Misteri napoletani

Muove i primi passi la rassegna concertistica “La gabbia delle voci. Racconto in 8 quadri musicali seri, semiseri, poco seri” curata dall’Associazione Mysterium Vocis.
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Il primo concerto “Sacri Misteri napoletani”, Il 4 giugno alle ore 20.30 presso la Chiesa di Santa Caterina da Siena a Napoli, il gruppo napoletano, diretto da Rosario Totaro, è stato impegnato nel repertorio sacro del Settecento napoletano con musiche di Domenico Scarlatti, Nicola Fago, Niccolò Jommelli e Pasquale Cafaro.
Solisti Roberta Andalò, Sabrina Santoro, Daniela Del Monaco, Guido Ferretti e Sergio Petrarca, all’organo Pierfrancesco Borrelli.

La rassegna, che si articolerà in otto concerti e si concluderà a dicembre, esplorerà la musica vocale dalla villanella al Lied tedesco, con l’apporto di solisti e gruppi che nel tempo hanno costruito una solida consuetudine con l’Associazione, condividendone l’impegno e la passione musicale.

Tra questi il soprano Valentina Varriale, accompagnata al violino da  Vincenzo Bianchi e al clavicembalo da Mariarosaria Marchi (25 giugno), il gruppo I Madrigalanti, (22 ottobre), il coro InCanto Flegreo, diretto da Davide Troìa (26 novembre) ed infine (10 dicembre) un gruppo di solisti, Grifone, Videtta, Punziano, Di Fraia, accompagnato dal pianoforte a 4 mani da Natale Palena e Marco Palumbo, presenterà, insieme al coro Mysterium Vocis, un programma sull’Ottocento tedesco.

Per il coro appuntamenti il 18 giugno, Villanelle costumate e scostumate, l’8 ottobre, Francia/Spagna, attraverso i Pirenei, ed il 26 novembre, grazie all’ospitalità dell’Augustissima Arciconfraternita dei Pellegrini, un programma sacro dedicato alla musica di Gabriel Fauré,
organista Ernesto Pagliano, soprano Valentina Varriale, baritono Giuseppe Naviglio.

Resa possibile dall’ospitalità offerta dal Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, con cui il coro Mysterium Vocis collabora stabilmente, la rassegna mira a presentare la musica vocale, ritenuta spesso la più “difficile” tra le varie espressioni sonore, in un contesto ampio e variegato, con brevi incursioni di altri linguaggi espressivi, dal teatro alla fotografia.
Obiettivo dell’operazione il pubblico dei neofiti, dei non-preparati e dei semplici esploratori di un repertorio che, soprattutto a Napoli, cela inaspettati tesori di tutte le epoche.

sabato 7 giugno 2008

I KOSANOST PRESENTANO IL LORO NUOVO CD

 

07/06/2008, ore 13:53



Domenica 8 giugno al Pepe bianco di piazza Bernini ad Aversa, 
alle ore 22,00 show case di presentazione del disco
e del video
'Nun ce stà ammore cchiù' (Non c'è più amore)
 dei Kosanost, Ndrè, Nirò e dj Murano: 20 tracce prodotte
 dalla
Vivi Records e distribuito dal primo giugno scorso dalla
 Self di Milano, in tutti i migliori negozi di musica italiani,
come Feltrinelli e Fnac. I Kosanost sono una storia di amicizia
 di tre ragazzi della Masseria Cardone, una zona del
quartiere
Secondigliano, cresciuti tra criminali, preti coraggio, intolleranza,
 rassegnazione, abbandono, e voglia di riscatto
difficile da trasformare in volontà. I Kosanost sono l'altra faccia 
della medaglia, il nome scelto significa "'robba nostra',
strettamente personale, sonorità e concetti nuovi, o meglio fatti
 a modo nostro - raccontano - senza imitare, per creare
originalità e apparire (non abbiamo studiato al conservatorio) 
come musicisti che possono benissimo stare su un palco
, allo stesso livello di chi suona rock, pop o musica leggera".
Andrea Ciervo in arte Ndre', Davide Strino alias Niro'
 e Gianluca Murano aka Dj Murano dal 2000
a oggi trasformano le loro storie in rime Rap. Ispirati alle
 melodie della West coast e alle dure denunce dell'Est 
coast americana
, i loro pezzi sono stati raccolti per la prima volta in un 
cd autoprodotto,
 'RaPresente' nel 2004, dopo un demo 'Dint' a 'sti vicoli'
pubblicato l'anno precedente insieme al video.
Il primo fan è Roberto Saviano che ha come sottofondo
delle sue pagine web una
sua intervista ai Kosanost e le canzoni dei tre di Secondigliano.
  "'Dìnto a 'sti vicoli' racconta la quotidianità feroce e limitata di
chi vive nei ghetti napoletani, dove i luoghi, i tempi e le persone 
appartengono alla camorra. Poco importa se non condividi le regole,
quella gente è violenta e la tua vita è nelle loro mani. Camminano 
sempre armati e anche un semplice sguardo curioso, o una parola
male interpretata, può istigare la loro violenza. Per chi è dentro
 'o sistema queste regole sono di vita, per chi ne è fuori sono utili a
sopravvivere", racconta 'Ndrè.
Per Andrea, Davide e Gianluca, far nascere i Kosanost è stata la 
soluzione: ogni giorno una rima in più per allontanarsi da
una vita criminale. La scelta è tra sangue e sudore, lo rappano 
nella canzone 'So' nato buono'. Loro hanno scelto il sudore,
il sole e i colori della città partenopea. E cantano: "Siamo noi,
 siamo il sud, siamo i bravi ragazzi. Siamo la voce della speranza,
la voce di chi pratica l'amore, gente di cuore dentro le paure.
 Troppo grandi già da piccoli. Le storie nostre nelle canzoni: storie
vere, storie nuove".

Enciclopedia del pop rock napoletano.

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Da Roberto Murolo alle Posse.

Autore:
  Marengo Renato, Pergolani Michael.
Titolo:
  Enciclopedia del pop rock napoletano.
Sottotitolo:
  Da Roberto Murolo ai Posse.
Contributi di: Carmine Aymone, Sergio Brancate, Anna Cepollaro, Biagiio Coscia, Alfredo d'Agnese, Nino Marchesano, Claudio Poggi, Leillo Savonardo, Antonio Tricomi, Federico Vacalebre.
Descrizione:
  Volume in 8°; pp. 345.
Luogo, Editore, data:
  Roma, RAI - ERI, 2003
Numero di edizione:
   
Disponibilità:
  In commercio
Prezzo: Euro
  18,00
ISBN:    

Questa non è l'enciclopedia della canzone napoletana. E' l'"Enciclopedia del pop e del rock napoletano", ritmi e melodie nati dal dopoguerra ad oggi. Un'opera fondamentale di lettura e di consultazione. Partendo dalla tradizione, essa racchiude gli ultimi cinquant'anni della musica napoletana e campana, centro, se non di strutture discografiche produttive e distributive, di grande creatività musicale, di veri e propri talenti strumentali, di grandissime melodie ed interpreti.

Dicono gli autori: "Avremmo potuto chiamarla "Enciclopedia del pop e del rock campano" visto che abbiamo preso in esame i musicisti e la musica dell'intera regione (ed oltre), ma quel 'napoletana' fotografava meglio la realtà delle cose, lo spirito dell'opera. Non ce ne vogliano quindi i musicisti non napoletani di origine, ma un titolo deve essere una sorta di sintesi, un messaggio totem, d'altra parte non si è mai sentito parlare di pop e rock avellinese o casertano, sebbene ci siano in quelle città musicisti di valore".

La Campania, dunque, come 'regione della musica', Napoli come capitale dei ritmi e delle melodie non solo del nostro sud ma di tutta Italia e del mondo.

Perché tutto questo movimento nasca proprio a Napoli lo dice 'la Storia'. Napoli, città e porto, da sempre 'contaminata' da arabi, spagnoli, saraceni, dopo la seconda grande guerra ospita gli americani della Nato. Da lì un pullulare di localetti dove si suona jazz, blues, rock e di giovani musicisti napoletani che suonano con loro, che mescolano la loro cultura con quella d'oltreoceano. Nel frattempo la radio trasmette rock, arrivano i primi dischi d'importazione, Presley, Paul Anka, Neil Sedaka e, ascoltano ma non dimenticano le proprie radici.
Questa mescolanza, questa grande 'fusion' darà origine a quel rock mediterraneo che ancor oggi, rinnovato nello stile, nel linguaggio, fuso con altri generi, esiste e suona.

Un volume essenziale per chi voglia approfondire le sue conoscenze sulla musica e uno strumento fondamentale di lavoro per chiunque si occupi di cultura musicale e spettacolo (critici, giornalisti, operatori culturali, organizzatori di eventi, agenti, manager ecc.).


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Dove si terrà il Concerto di Pino Daniele ?

La farsa, purtoppo è di scena nella mia amata e odiata città, e questa volta ha colpito il Pinotto nazionale. Alcuni dicono che sia un "tiro" dei nuovi governanti (leggi la Lega), che non hanno ancora digerito le aperte "critiche" che il nostro blusman fece in occasione della visita di Bossi e la Mussolini a Napoli. Altri dicono che non ci sarebbe stato un accordo tra gli organizatori del concerto e le amministrazioni locali. Le ultime notizie, che ho letto sul quotidiano "Il Napoli" ,dicevano che "anche Agnano non aveva dato l' OK" e poi : che in questi giorni sarebbe intenzione del comune di farlo suonare al San Paolo, ma in una zona meno accessibile dalle migliaia di fan's.  Povero Pino e poveri noi...

Speriamo che qualche potente di "buon senso" lo faccia finalmente suonare, per la buona pace di tutti quelli che come noi amano la buona musica.

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Venerdì 6 Giugno 2008

Eddy Napoli, una "Napulitanata" a Cantanapoli

 

MUSICA | Napoli – E' Eddy Napoli, già voce dell'Orchestra Italiana di Renzo Arbore e figlio di Vincenzo De Crescenzo, l'ospite della puntata settimanale di "Canta Napoli", la trasmissione dell'Archivio sonoro della canzone napoletana in onda ogni venerdì notte a partire dalle tre sulle frequenze di RadioUno Rai. In studio con Paquito Del Bosco e Federico Vacalebre, tra domani 6 e sabato 7 giugno l'artista spazierà tra aneddoti, ricordi e naturalmente chicche del suo ultimo album, "Napulitanata", dedicato al bicenternario della casa Ricordi (editrice del capolavoro di Di Giacomo e Costa che dà il titolo al disco). Una buona occasione insomma per rileggere la storia della melodia partenopea sull'onda di classici come l'intramontabile "Luna rossa" (De Crescenzo, Vian) impreziosita dalla voce di Paul Sorvino (che molti ricorderanno tra i "Goodfellas" di Scorsese), o come "Maria Marì" (De Crescenzo – Di Capua). O, ancora, per riscoprire brani dimenticati come "'A vocca 'e Cuncettina", altro brano del padre. Il tutto, come spiega l'artista nel corso della puntata, con una chiave di lettura inedita, suggerita già dall'acronimo Spa (Società Posteggiatori Abusivi) e che caratterizza la band che lo accompagna in cui spiccano Gennaro Esposito e Michele Montefusco dell'Orchestra Italiana: quella dei posteggiatori, con il pizzico frenetico dei mandolini, il caldo struscio delle chitarre acustiche, il lamento delle fisarmoniche e l'ironia partenopea. Per i nostalgici dei classicissimi invece l'appuntamento è come sempre per la notte tra sabato 7 e domenica 8 giugno, quando nel corso di "canzonenapoletana@rai.it", ospitata da Notturno Italiano di Rai Italia dopo il notiziario delle 2.00, il direttore dell'Archivio sonoro della canzone napoletana Paquito Del Bosco continuerà a regalare chicche e note delle magiche edizioni del Festival di Napoli, l'appuntamento principe della canzone partenopea di quegli anni. Questa settimana, dell'edizione del '68, sarà possibile riascoltare ad esempio la seconda classificata di quell'anno "Bandiera bianca" nell'esecuzione di Maria Paris, "Mezzanotte mmiez' 'a via" con Enrico Farina, "Cchiu' forte 'e me" cantata dal re della sceneggiata Mario Merola, " 'O timido" con Vittorio Marsiglia, "Canta st'ammore" per la voce di Livia", "Ammore mio" eseguita da Nunzio Gallo, "Lacrema" interpretata da Mario Abbate e per finire "Serenata azzurra" per la voce del maestro Sergio Bruni.


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