Vesuvio
Nick
'Nu Poco 'e Reclame - Clicca !
sabato 31 maggio 2008
venerdì 30 maggio 2008
Ausuléa, suoni dal Sannio sacro e profano
Venerdì 30 Maggio 2008
MUSICA | Napoli – Tra il 30 e il 31 maggio la vetrina dell'Archivio Sonoro della Canzone Napoletana "Ausuléa", ovvero "ascolta", "fai attenzione": era la parola che gli "informatori", i "portatori sani di cultura popolare" premettevano a chi li andava ad ascoltare. Ed ora questo stesso termine è diventato il titolo di un disco e del gruppo che lo porta in giro in concerto e che questa settimana sarà ospite della puntata di "CantaNapoli", vetrina dell'Archivio sonoro della canzone napoletana in onda su RadioUno dalle tre della notte tra domani 30 e sabato 31 maggio. Il progetto è nato da un'idea di Fabio Crisci (voce e basso) e dalle ricerche sulla tradizione orale del Sannio beneventano di Elisabetta Landi (voce e tammorre). I brani raccolti ed affidati agli arrangiamenti di Angelo Cioffi ed alle cure di musicisti come Erasmo Petringa, si caratterizzano a loro volta per la licenziosità di gran parte delle liriche, quasi a luci rosse. "Nel canto popolare c'è un pianeta ancora da esplorare, l'autocensura ha spesso costretto all'oblio il repertorio più sfacciato ed esplicito", spiegano la Landi ed Erasmo Petringa, multistrumentista che aggiunge contaminazioni arabe ai suoni della tradizione, entrambi ospiti dei conduttori Paquito Del Bosco e Federico Vacalebre
mercoledì 28 maggio 2008
Anema e core - Video di Pino Daniele
Insieme ai fatti tristi e drammatici che stanno accadendo a Chiaiano, per contrasto ho deciso di pubblicare su questo blog anche il nuovo video di Pino Daniele "Anema e core" girato sul Jolli Hotel di Via Medina a Napoli. Spero che della mia città si possa al più presto parlare di cose come la Musica e l'Arte ( come il video che potete vedere qui) e non più di fatti come quelli legati alla spazzatura. Altrimenti cosa ci campiamo a fare ? ... mi rendo anche conto che non si può vivere girando la faccia dall'altra parte e fare finta di niente. Insomma il mio vuole essere solo un auspicio alla normalità: é forse chiedere troppo ? Nick
ANEMA E CORE
venerdì 16 maggio 2008
ECCO LA "DURA LEX" DEI CAPONE & BUNGTBANGT
Ecco il nuovo disco autoprodotto della band napoletana
Gli strumenti "riciclati" suonano come quelli veri. E' questa la scoperta che risalta dall'ascolto di "Dura Lex", il nuovo cd autoprodotto dei Capone & BungtBangt. Un disco sanguigno, suonato in maniera trascinante, nato con l'intento di toccare tematiche profonde e di forte connotazione sociale, con lo scopo di fare leva sull'impatto emotivo che tali temi possono avere sul pubblico, per cercare di guardarsi dentro. In questo disco Capone cura anche la produzione artistica, il risultato sono dieci brani realizzati con strumenti impossibili in un mix stilistico attuale, rivolto al futuro, eppure fuori dalle mode. L'ascoltatore, in alcuni casi, avrà difficoltà a credere che a suonare sono solo strumenti realizzati con materiali riciclati, ma così è. Questo infatti è uno degli obbiettivi che Capone si era prefisso, far diventare i suoi strumenti talmente efficaci da rendere difficile la distinzione rispetto a una normale strumentazione musicale. Tutto per dimostrare che la musica è di tutti e si può fare con poco. Per superare il falso progresso dell'usa e getta, che ci sotterra di rifiuti per costringerci a comprare ancora e ancora. Bisogni indotti per consumatori compulsivi. E allora la Junk Music serve a questo, a bloccare il meccanismo, interrompere il circolo vizioso. Da dieci anni Capone va in giro con sguardo attento: battere, percuotere e strofinare per suonare quello che gli altri non vogliono più, ma che dentro ha ancora musica. Non riciclare ma riutilizzare, ecco il vero progresso. Aggiustare e scambiare, entrare in relazione, emozionarsi e giocare.
Dura Lex, terzo album della band dopo "Junk" e "Lisca di pesce", afferma un'idea, un suono, una filosofia, la voglia di dare una visione trasversale della musica che ha lo scopo di unire suoni forti e semplicità, in un mix di stili che vanno dalla techno fino al pop, passando per il funky, il reggae, l'afro.
La presentazione ufficiale sarà alla Fnac di Napoli il 16 maggio, giorno di uscita dell'album, con uno showcase che fa da anteprima al nuovo tour nazionale.
Dopo dieci anni di ricerca, la strumentazione è stata perfezionata: la Mazzarra (chitarra fatta con pezzi di parquet), il Basso da Ponte (basso fatto con parquet, piastre di ferro riciclato, catarifrangenti stradali) e la Buatteria (batteria di bidoni della spazzatura, fusti metallici e ferraglie di ogni genere) sono ormai strumenti che si stenta a credere fatti con materiali di risulta. A questa solida base vanno aggiunti altri pezzi unici: la Scopa Elettrica (una comune scopa, la Pippo per intenderci, con un elastico da sarta come corda), l'oramai collaudatissimo Scatolophon (una scatola di polistirolo con un elastico da ufficio), la Scatulera (una contenitore per gelati in polistirolo con elastici), il Tubolofon (parti di tubi da grondaia intonati) e altre decine di oggetti/strumenti che colorano i brani in maniera assolutamente personale. Una novità nelle scelte di Capone è stato l'utilizzo di tastiere giocattolo, pianole di fabbricazione cinese prese in prestito da figli e nipoti.
Per quanto riguarda i testi, Capone fa riferimento all'umanità nella sua assolutezza, con una forte connotazione per la realtà sociale del sud del mondo, a partire da Napoli. Niente slogan, ma il racconto di un tempo che corre veloce, lasciando dietro chi non riesce a tenere il passo dei primi del mondo. Ma anche sogni, passioni, affetti, la gioia che esplode in una danza frenetica, la rabbia e la vitalità di chi racconta un microcosmo che pulsa. Forse il sottotitolo di "Dura Lex" potrebbe essere proprio "non si può vivere senza avere un sogno" (frase del brano "Parafulmine") e il termine sogno in Capone ha l'accezione di 'ideale', unico vero motore delle azioni di un'umanità migliore.
"Dieci anni di ricerca – dichiara Capone - passati a lavorare sul mio sound per arrivare a uno stile originale, un approccio rock a differenti ritmi con la capacità di rimanere aperti alle nuove sonorità. Il tutto miscelato e rielaborato, con strumenti home made, per raccontare il presente così come lo vedo quando cammino per le strade del mondo"
Tracklist
1. Parafulmine 3.25
2. Dura lex 3.46
3. Black 4.32
4. Un’altra canzone 4.00
5. Bello 2.55
6. Luce bagnata 3.23
7. Bianca 3.27
8. C’era una volta 3.29
9. 6 3.01
10. Blokko del traffico 3.44
CREDITS:
produzione artistica ed arrangiamenti Capone&BungtBangt
Testi e Musiche Maurizio Capone
prodotto da ChiaraSunMusic/ Teta Pittèri
registrato a Napoli nella Tana Capone e presso RR Sound Studio
missato da Capone&BungtBangt all'RR Sound
ingegnere del suono Claudio Esposito
Masterizzato da Enzo Rizzo al Soulfingers Mastering Studio
progetto grafico KSM/Capone&BungtBangt
Photo: Mauro Fermariello
Photo di copertina: Teta Pittèri
distribuito: SELF
OSPITI:
Gennaro Porcelli, il Grupo Pe No Chao, Carlo Castellano, Piero De Asmundis e Ilaria Palmieri.
LA BAND
Maurizio Capone voce, scopa, tastiere giocattolo e percussioni; Alessandro Paradiso basso, percussioni, cori; Vincenzo Falco percussioni, cori; Diego Leone chitarra, percussioni, cori; Salvatore Zannella batteria e cori.
STRUMENTARIO:
Mazzarra (chitarra fatta con pezzi di parquet) Suono: chitarra
Basso da Ponte (basso fatto con parquet, piastre di ferro riciclato, catarifrangenti stradali)
Buatteria (batteria di bidoni della spazzatura, vari fusti metallici e ferraglie varie)
Scopa Elettrica (una comune scopa con un elastico da sarta come corda) Suono: chitarra elettrica, violoncello
Scatolophon (una scatola di polistirolo con un elastico da ufficio) Suono: basso, chitarra elettrica, violino
Scatulera (una contenitore per gelati in polistirolo con elastici) Suono: arpa, chitarra
Chitarra Geografica (chitarra fatta con cassetta di legno contenente vino)
Tubolofon (parti di tubi da grondaia intonati) Suono: basso techno
Chiavibes (chiavi inglesi) Suono: xilofono
Scratch (figurine delle merendine)
Cazzuoton (cazzuola) Suono: non paragonabile
Violetta (paletta della spazzatura con elastico da sarta) Suono: violino, sezione d'archi
Bongattoli ( barattoli della marmellata) Suono: bongos
Ocamani (ocarina fatta con le mani)
Girotubo (corrugati da idraulici) Suono: tastiere
Canalischio (corrugato per impianti elettrici) Suono flauto, fischietto
16/05/08
Pino Daniele - Anema e core [video ufficiale - esclusiva!!!]
Il Video che vede Pino Daniele tornare nella sua città, infatti è stato girato sull "Jolly Hotel" di Via Medina a Napoli.
Speriamo che sia un augurio di riscatto, non solo musicale della nostra cara amata e odiata città.
Nick
venerdì 2 maggio 2008
Cantanapoli e Cantamaggio
Cantanapoli e Cantamaggio con l'Archivio Sonoro della Canzone Napoletana
"Non un giorno senza una canzone", napoletana naturalmente.
E' lo slogan, la campagna d'immagine e la colonna sonora fornita dall'Archivio Sonoro della Canzone Napoletana al Maggio dei monumenti 2008 - maggiodeimonumenti2008.it -. Perché la canzone napoletana è bene culturale da tutelare e "aprire", da riconsegnare a turisti e cittadini, coscienti della sua gloriosa storia e della sua resistenza alla globalizzazione imperante, all'omologazione, sonora e non. Perché maggio è il mese delle rose e delle serenate, al centro dell'immenso canzoniere custodito nel più grande juke-box virtuale del mondo, quello appunto dell'Archivio Sonoro della Canzone Napoletana. Perché da Pisano e Cioffi a Pino Daniele ed Enzo Gragnaniello, da Di Giacomo a Bovio, da Eduardo a Titina De Filippo, maggio è il mese più cantato dalle canzoni.
Ecco, allora, immagini e versi di 31 canzoni, una al giorno, dalla celeberrima Era de maggio a 'E quatto 'e maggio, da Na sera 'e maggio a Dicitencello vuie, affidate a voci famose o da riscoprire, di ieri o di oggi. Quelle immagini e quei versi accoglieranno chi vivrà il maggio 2008 a Napoli, su autobus taxi e metropolitane, oltre che, naturalmente, nei quattro castelli, il cuore del Maggio dei monumenti. Quelle canzoni risuoneranno alle fermate delle metropolitane, nelle segreterie telefoniche delle centrali radiotaxi, oltre che nei quattro castelli, dove si potranno ascoltare in molteplici versioni insieme ad altre canzoni meno famose anch'esse ispirate a maggio. Saranno quindi melodie antiche eppure destinate al futuro ad accompagnare cittadini e turisti capaci di vivere la città restituendole l'immagine che le spetta, quella di capitale culturale. Quelle canzoni potremo ascoltarle anche lontano da Napoli, nei programmi radiofonici collegati al progetto con appuntamenti quotidiani sulle reti radiofoniche di IsoRadio e Rai International, oltre agli spazi che la testata giornalistica della Rai di Napoli destinerà all'evento.
Scopri le canzoni cliccando su ogni giorno:
1 maggio 2 maggio 3 maggio 4 maggio
Lucariello, 'Un capotto di legno' per Saviano
Cappotto di legno è il titolo di una canzone, di un rap, di una colonna sonora ispirata dalla Napoli-Gomorra di Saviano, anzi addirittura dallo stesso scrittore, che ha collaborato col rapper degli Almamegretta alla stesura di questo pezzo che, in qualche modo, mette in scena il suo assassinio da parte dalla camorra. La produzione, vede coinvolto anche Ezio Bosso, compositore di classica e colonne sonore, tra cui Io non ho paura di Salvatores. Il dj Alessio Bertallot ha fatto incontrare Lucariello ed Ezio Bosso e dalla loro complicità con lo scrittore è nato il prototipo fra fango e stelle, fra poesia e dramma, fra cronaca e sogno, fra classico e profano, prodotto da Radio DeeJay appunto per il programma di Bertallot, "B side". Lucariello con il suo stile di rap molto personale, ha messo in versi un testo sviluppato con Roberto Saviano. E' la storia di un killer che si prepara per andare ad uccidere. Immagina di colpire la vittima con 8 colpi ("botte" in petto) e di aspettare per vederlo morire, mentre canticchia la sua canzone d'amore preferita. Ne vede già il "Cappotto di legno" la bara, ma per un attimo si chiede se quello che sta per andare ad uccidere non abbia ragione.
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